Mutti

La scommessa della qualità come occasione di crescita collettiva

Marchio leader nazionale nelle conserve di pomodoro, la Mutti S.p.A. è un’azienda storica del settore agro-alimentare italiano oggi alla quarta generazione.

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Mutti Spa

Impresa

Montechiarugolo, Parma

www.mutti-parma.com/it/#!/il-campo-e-la-cucina

Mutti | La scommessa della qualità come occasione di crescita collettiva

Un’azione di empowerment per tutta la filiera, un’operazione di crescita collettiva. Del resto in Mutti la qualità è una questione di filiera e quest’ultima una questione di relazioni.

Mutti non sfrutta il suolo quanto potrebbe per non depauperarlo: ovvero, anziché far crescere pomodoro su pomodoro rispetta i tempi di rigenerazione del terreno. E non per bontà ma per lungimiranza: perché poi dovrebbe cambiare suolo in pochi anni e chi garantisce la materia prima se è prodotta troppo lontano?

Da dove nasce l'idea

Francesco Mutti, amministratore delegato e pronipote del fondatore Marcellino, al suo ingresso in azienda, decide di riformulare le grammatiche produttive e incomincia a muoversi con logiche atipiche per il settore.

Mantenendo un radicamento forte al territorio, alimentando rapporti esigenti e di grande chiarezza ma anche di estrema fedeltà con il mondo agricolo e continuando a scommettere su un prodotto di estrema semplicità ma di grande valore, Mutti punta tutto sulla qualità e ridisegna la filiera conquistando l’appoggio di tutti gli stakeholder, interni ed esterni.

“La qualità in un prodotto estremamente semplice come il nostro passa in primis dalla materia prima, un strettissimo rapporto con tutta la filiera, con la nostra base agricola, i nostri trecento agricoltori e poter lavorare costantemente sui miglioramenti qualitativi è il primo passaggio per ottenere una qualità più elevata.”

Francesco Mutti, Amministratore delegato Mutti Spa

La Storia

La valorizzazione del prodotto porta a ridefinire ogni singola parte del processo, ogni relazione e investimento.

Si incomincia dalla terra, dalla selezione attenta dei fornitori e della qualità della materia prima conferita. Con loro Mutti avvia un dialogo impostato sulla reciprocità e la fiducia. Ciò porta ad un innalzamento della qualità di tutti i partner: il successo è un fenomeno collettivo.
Investire nella qualità significa però ripensare il tempo che da respiro all’impresa. Quello della Mutti è un tempo a doppia velocità: rapidissimo, in fase di trasformazione del prodotto (il prodotto viene conferito appena raccolto e la trasformazione avviene in poche ore, anche grazie ad importanti investimenti a livello tecnologico e industrial fatti dalla Mutti); lentissimo, a livello di ricerca e sviluppo, basti pensare che una prova variatale richiede anni di attesa. 

Disteso è anche il tempo della crescita delle persone. In Mutti la qualità degli uomini è fondamentale e ciò si traduce in precise opzioni in fase di recruitment, nei profili da ricercare e da inserire, nell’abbinamento tra cultura interna e esterna.

Recentemente l’azienda ha rilevato una fabbrica nel salernitato con l’intento di replicare la circolarità virtuosa costruita con pazienza nel suo territorio di origine. 

L’obiettivo è di ampliare la gamma dei prodotti e sostenere il posizionamento dell’impresa sui mercati esteri. Già leader in Svezia, Francia, Austria Finlandia, con crescenti risultati in Giappone e Australia e USA, la Mutti non cessa di pensare alla crescita. Il problema è la materia prima: per Mutti è necessario aumentare la quantità della produzione elevandone la qualità. Nell’attraversare la campagna i terreni coltivati per la Mutti sono segnalati da un cartello che indica la destinazione finale del prodotto. Più che una trovata di marketing, la scritta ha il valore di una stretta di mano che sancisce un’alleanza. 

Gli aspetti generativi

La scommessa della qualità diventa un’azione di empowerment per tutta la filiera, un’operazione di crescita collettiva.

Del resto in Mutti la qualità è una questione di filiera e quest’ultima una questione di relazioni. Guardando da vicino si capisce che si tratta di reciprocità. In questa scommessa ci guadagnano tutti.Da un punto di vista economico, il rapporto degli stakeholder con la Mutti è con un’azienda che va bene, è sana e cresce. Rispetto al 2013, nel 2014 l’impresa ha conseguito: + 11,5% fatturato + 19% export +6,5% produzione. C’è dunque una dimensione prospettica. Questo vale per i dipendenti, certamente, ma anche per i fornitori. Alcuni di loro lavorano per Mutti da 10, 15 anni e oltre. Per Mutti questo è un grande valore, una premessa indispensabile alla sua stessa crescita
Poi c’è una dimensione più personale della relazione. In Mutti la cura della filiera si traduce nell’accompagnamento del fornitore nelle sue opzioni produttive, nella sua formazione, nell’aiuto in caso di necessità. La relazione con Mutti offre stabilità e continuità. Chi interloquisce con Mutti sa di avere a che fare con una famiglia che conduce l’impresa da generazioni e che nell’impresa e nel territorio continua ad investire (nel 2014 la Mutti ha investito circa 9 milioni di euro in tecnologia e sviluppo; vi è un’attenzione specifica alla sostenibilità ambientale tradotta in politiche di riduzione delle emissioni e dei consumi idrici ed programmi sviluppati in collaborazione con il WWF)
Infine vi è una dimensione più affettiva che tiene viva la relazione. In gioco c’è il riconoscimento della qualità del lavoro che si svolge. La Mutti è apprezzata per ciò che fa ma anche l’azienda sa apprezzare il lavoro degli altri. Ne è una conferma il Premio Pomodorino d’oro.

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