24Bottles

L’innovazione che migliora lo stile di vita

24Bottles è un marchio di design italiano nato dall’esigenza di coniugare estetica e sostenibilità nella produzione di bottigliette, risparmiando emissione di CO2 nell’atmosfera.

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DESIGN24 Società Benefit Srl

Impresa

Bologna

www.24bottles.com

24Bottles | L’innovazione che migliora lo stile di vita

24Bottles: un prodotto in grado di coniugare estetica e sostenibilità ambientale con l’intento di migliorare la vita quotidiana in città, senza tralasciare colore e design, e salvaguardare il pianeta.

Matteo Melotti e Giovanni Randazzo, hanno abbandonato il mondo bancario – raramente in grado di essere generativo – per realizzare una urban bottle, frutto di avanzatissima ricerca di materiali a sostegno di comportamenti sostenibili, per consumatori sempre più attenti al design, alla moda urbana, ma anche alla sostenibilità e al ri-uso.

Da dove nasce l'idea

Il core business si delinea a partire da una grande sensibilità ambientale che porta i due fondatori, Matteo e Giovanni, a guardare con preoccupazione il cestino quotidianamente colmo dei rifiuti di bottiglie di plastica vuote. Uno spreco. Un inutile impatto sull’ambiente. Un costo sociale.

24bottles è una idea imprenditoriale nata da Matteo Melotti e Giovanni Randazzo, due giovani emiliani che nel 2010, insoddisfatti del lavoro in una banca bolognese, lasciano il posto fisso per diventare imprenditori. I due si informano, raccolgono dati. Cresce l’idea di ricercare un’alternativa. Da qui prende forma quella che sarà la loro idea imprenditoriale: produrre una bottiglia multiuso e dunque sostenibile. La bottiglia riciclabile esiste già, come ben sanno gli sportivi, ma si tratta di un oggetto di nicchia, per specialisti. Matteo e Giovanni, invece, riconcettualizzano il prodotto, disegnando una nuova bottiglia in grado di incontrare il gusto e le esigenze della vita di città: dovrà essere un oggetto pratico, utile, sostenibile, durevole e soprattutto bello.
Iniziare da soli non è stato semplice: Melotti e il suo socio hanno iniziato con le proprie forze e da un giorno all’altro si sono dovuti occupare di ambiti di cui sapevano poco o nulla: cultura di progetto, gestione aziendale, piani di produzione, sviluppo business, e-commerce. Da bravi autodidatti hanno tirato fuori ingegno e passione e in quattro anni il progetto ha fatto passi da gigante.

“L'obiettivo 24Bottles è promuovere le buone abitudini e stili di vita corretti senza trascurare lo stile. La urban bottle è un po' l'essenza, quello che riassume un po' la nostra visione, infatti è un prodotto bello, di design, minimale, ma utile socialmente, quindi a livello di responsabilità e sostenibilità ambientale, ma anche a livello personale.”

Giovanni Randazzo, Co-fondatore24Bottles 24BOTTLES

La Storia

Design e sostenibilità: l’eccellenza del materiale non è sufficiente a fare il successo della bottiglia. Ci vuole un tocco di italianità. Così ci si concentra sul design. Le linee sono essenziali, pulite, i colori vivaci seguono i trend della moda.

DESIGN24 presenta oggi più linee di prodotto: le Thermo Bottle in acciaio per le comunità (il successo maggiore è con le scuole in Italia e all’estero) e per le attività sportive; i Porta Bottiglia in velcron e pelle da allacciare al telaio della bicicletta per portare una buona bottiglia di vino alle cena con gli amici; i Dispencer Bottle per gestire gli alimenti domestici (olio, aceto, vino, the, latte, etc.), sempre di acciaio ma con tappi colorati: un oggetto d’arredo “furbo” – il che non guasta – perché molto “Ikea style”.

La definizione del cliente ideale – il cittadino attento alla qualità della vita e all’ambiente, che si muove in bicicletta, va in palestra, vive in modo dinamico la città – porta 24Bottles a sviluppare tutta una serie di accessori che vanno a rinforzare pratiche sostenibili.

Oggi l’azienda fattura per l’80% all’estero. Il mercato italiano deve ancora crescere sul tema della sostenibilità. Ma Matteo e Giovanni credono nel prodotto e non temono di investire sul lungo periodo. 

Da qui nasce l’impegno con le scuole. Alle scolaresche vengono regalate le urban bottle simpatiche, vivaci, leggere, colorate, spesso sponsorizzate da imprese o attività commerciali locali, mentre nella scuola si installa un erogatore con l’acqua pubblica. Tutti ci guadagnano e si educano le nuove generazioni.

Dice Melotti: «Siamo una famiglia in espansione, ci teniamo a stringere dei legami veri, forti, sinergici. Abbiamo applicato il metodo del “sbagliando si impara”: si parte con un’idea, si prova a svilupparla, si comprende se ci sono elementi su cui lavorare, si procede per tentativi per giungere a dare una forma sempre migliore del progetto iniziale, senza paura di mettersi in gioco, di sbagliare, appunto, continuando però a riprovarci. E’ in questo modo che, alla fine, il prodotto risulta anche migliore di come l’avevi immaginato! Teniamo tantissimo al design, è ciò che ci caratterizza. Sin da subito abbiamo proceduto con l’idea di dare vita a qualcosa di bello, una bottiglia che diventasse un accessorio di moda, da abbinare con l’outfit del giorno, da sfoggiare come fosse un “gioiello di design”

Non solo, c’è anche il progetto sociale “Ri-empimi” ideato per conto di Adriatica Acque e realizzato con le scuole primarie di Ravenna: «Abbiamo fornito ai bambini le nostre bottigliette e poi sono stati installati nelle scuole degli erogatori di acqua di rete; così gli scolari potevano bere l’acqua filtrata meccanicamente e a costo zero durante le lezioni. Si è trattato di un progetto pilota di grande successo, che ci auguriamo di replicare anche a Bologna, la nostra città, e via via in qualunque città italiana. Abbiamo voglia di sperimentare questa metodologia di educazione alla sostenibilità e al consumo critico

L’azienda nel frattempo cresce grazie all’export: da poco più di un anno, i prodotti 24Bottles sono venduti in oltre 16 paesi in tutto il mondo: «Questo successo è senza dubbio frutto della rete, il web è il nostro principale mezzo di “diffusione”: ci facciamo conoscere, ci teniamo in contatto con i clienti, vendiamo attraverso il nostro e-commerce

I concetti-chiave di questa esperienza sono: sensibilità e innovazione sociale; distacco da jobs banali e noiosi; voglia di inventare, apprendere, essere tenaci e senso di gruppo; il web come eco-sistema, l’opportunità migliore per cercare, ascoltare e fidelizzare clienti in Italia e all’estero.

24bottles è puro manifatturiero ma non è più “economia fordista”: dà l’idea di un campus dove, in modi e tempi necessari, si inventano oggetti e lavoro per dare senso al rapporto con gli altri.

L’estate scorsa Matteo e Giovanni hanno provato a sbarcare in Riviera, con l’idea di ridurre il consumo di bottiglie di plastica che d’estate soprattutto causa un notevole impattato ambientale, sia rispetto ai consumi, che alla logistica e al ritiro dei rifiuti. Alcuni centri balneari hanno messo un erogatore a gettoniera (così i bagnini hanno il loro ritorno) mentre le bottiglie con il nome del bagno diventano un simpatico gadget. E’ un successo.

Gli aspetti generativi

Matteo e Giovanni ci stanno mostrando cos’è lo shared value e come si fa. A partire da un bisogno sociale ancora insoddisfatto prende forma una nuova idea imprenditoriale che, ben raccontata, raccoglie crescenti successi economici ma contribuisce anche a modellare un nuovo design del sociale proponendo comportamenti e scelte sostenibili, salubri, che esprimono corresponsabilità per il futuro del pianeta.

Start up come 24Bottles dimostrano la capacità di alimentare un notevole potenziale generativo e nello stesso tempo di gestire l’incontro tra design thinking e management avanzato. Il mondo dei materiali costituisce un mondo di riferimento essenziale in questa sfida: spirito artistico e creativo sostenuti da una capacità di sperimentazione tutta tecnica.
24 bottles svolge una funzione economica e al contempo sociale e culturale nel sensibilizzare le persone ai grandi temi globali (la riduzione dei rifiuti, il riuso dei materiali, l’acqua) agganciandole con un prodotto che piace, che è utile, che distingue.
Matteo e Giovanni spendono tanto tempo a raccontare la loro idea nelle scuole e mentre educano le nuove generazioni ampliano il loro potenziale mercato. Così con una bottiglia si generano e si fanno circolare “valore” e “valori” che, come direbbero Porter e Kramer, concorrono ad avviare una nuova fase di innovazione e di crescita e forse perfino a reinventare il capitalismo.

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