Tutti vorrebbero essere proiettati con uno schiocco di dita in un mondo dove si inquina di meno e le fonti di energia sono pulite e rinnovabili. Ma la transizione ecologica è un processo costoso che, soprattutto senza il famoso bonus governativo del 110%, risulta inaccessibile a gran parte della popolazione. E, a maggior ragione, per centinaia di enti non profit e realtà del Terzo settore (associazioni, fondazioni, cooperative e imprese sociali…) storicamente afflitte da limiti di capitalizzazione e di bancabilità. Per superare questo ostacolo oggettivo e dar seguito a un’estesa campagna di efficientamento, è nato nel 2014 Fratello Sole, consorzio di quattro soci iniziali – oggi avviati a diventare dodici – arricchitosi nel 2018 da un “braccio operativo”chiamato Fratello Sole Energie Solidali, ovvero la prima ESCo (Energy Service Company) – società riconosciuta e certificata per erogare servizi volti al miglioramento dell’efficienza energetica – dedicata al Terzo settore. E non solo. Partecipata al 40% da una delle principali multiutilities italiane, Iren Energia, la cui struttura tecnologica segue sul campo i numerosi interventi dopo che sono stati avviati a livello progettuale, finanziario e amministrativo.

«Chi non vorrebbe avere il pulmino di trasporto disabili elettrico e la colonnina di ricarica, invece di un mezzo diesel – ci dice Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole –, oppure l’impianto fotovoltaico sul tetto della casa per consumare meno e utilizzare solo energia solare…? Come dare al sistema del welfare, dell’accoglienza, della carità, dell’educazione in cui operiamo risposte in linea con il cosiddetto Green New Deal europeo? I nostri enti fondatori vivono già in un contesto che spesso non è sufficiente a pagare i servizi che erogano, e all’interno di immobili che sono molto energivori e necessiterebbero di adeguamenti strutturali. Ciò che cerchiamo di fare è perciò rendere loro accessibili i progetti di efficientamento energetico, e l’aspetto della finanza rappresenta la svolta che permette o meno di realizzare questo traguardo. Ecco perché il rapporto con Banca Etica è molto importante».

La collaborazione tra Fratello Sole e Banca Etica, infatti, si basa sulla valorizzazione dell’impatto sociale positivo che i beneficiari degli interventi producono sul territorio, e su un accordo secondo cui i clienti che si rivolgono alla banca per effettuare un progetto di transizione ecologica possono accedere alla consulenza di Fratello Sole. Considerata anche l’ampia sovrapposizione tra il bacino di realtà che fanno capo al consorzio e di quelle che hanno Banca Etica come riferimento valoriale e operativo, si è stabilita quindi una comunità di intenti, sottolineata così da Paolo Cominini, responsabile dell’area Nord Ovest per Banca Etica: «L’incontro con Fratello Sole avvenuto nel 2019 ci ha subito colpito rispetto alla volontà di perseguire, con entusiasmo e competenza, obiettivi “ambientali” e “sociali” tramite il risparmio generato dall’efficientamento degli edifici».

Ben indirizzato da interventi già conclusi o già avviati come quello al centro dei servizi per il volontariato VOCE di Milano, il percorso – imposto dalle necessità collettive testimoniate anche nell’enciclica Laudato Si’ del 2015 – appare tuttavia ancora lungo. Ma Fratello Sole si adopera per renderlo più agevole in diversi modi, inclusa la firma con Enea, cioè col braccio operativo del ministero della Transizione ecologica, di «un protocollo d’intesa che ha permesso di inserire all’interno del Decreto Rilancio per la prima volta nella storia italiana il Terzo settore come destinatario del bonus 110% per efficientare i propri edifici». Una sottolineatura orgogliosa del presidente Gerosa, che conclude notando un’ulteriore motivo di vicinanza con Banca Etica: «Sia i clienti di Banca Etica che i soci di Fratello Sole credo siano accomunati dall’elemento della fiducia. Gli uni lasciano i propri depositi perché si fidano di come sarà gestito e investito il denaro, chi diventa socio di Fratello Sole ne condivide lo schema di fiducia, l’approccio ecologico. Proprio la parola “fiducia” accomuna quindi l’esperienza di Fratello sole con quella di Banca Etica, e questa mi sembra una radicalità che va sottolineata in questo connubio di storie».