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La logica circolare della sussidiarietà

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La vita quotidiana nei nostri territori ci fa sperimentare che i bisogni sociali si moltiplicano, mentre si riduce sempre di più la capacità di intervento delle istituzioni pubbliche. In questa situazione, diventa fondamentale che soggetti e organizzazioni consapevoli si attivino per promuovere una partecipazione diffusa alle decisioni relative all’utilizzo delle risorse pubbliche. Tutto ciò, nella consapevolezza che anche in tempo di crisi è possibile produrre innovazione. In questa prospettiva si colloca il Progetto Scuole Aperte di Milano.

L’idea progettuale prende corpo quando il dirigente dell’Istituto Comprensivo Cadorna si rende conto che le famiglie dei bambini e dei ragazzi iscritti hanno bisogno di servizi in grado di supportarle nelle loro responsabilità educative. Il dirigente apre perciò le porte della scuola e promuove il coinvolgimento attivo dei genitori stessi, che nel 2008 danno vita ad una associazione. Quest’ultima programma e gestisce in proprio attività extracurriculari a prezzi competitivi, con facilitazioni ulteriori per chi ha problemi economici.

Tale modalità di gestione non solo si rivela sostenibile, ma produce addirittura un surplus di risorse economiche che, messe a disposizione della stessa scuola, vengono utilizzate per acquistare materiale didattico. Una articolazione ulteriore del progetto prevede l’apertura della scuola non solo agli utenti, ma a tutto il territorio. Ne deriva che gli edifici sono aperti tutti i giorni, dalla mattina alla sera. Al loro interno, si svolgono tre tipi di attività: quelle didattiche in senso stretto, sotto la responsabilità della scuola; quelle extracurriculari, gestite dall’associazione dei genitori; quelle animate da altre associazioni che, in collaborazione con il Comune, promuovono occasioni di socializzazione e di partecipazione. La scuola è diventata, dunque, il fulcro di un patto territoriale, frutto dell’impegno concertato di più soggetti e attori. Il progetto Scuola Aperte aiuta a comprendere in che cosa consiste il principio di sussidiarietà e le sue potenzialità innovative.

La scarsa consapevolezza diffusa di questo potenziale ha spesso favorito la riduzione della sussidiarietà a un dispositivo che si concretizza nella pura e semplice dismissione di servizi pubblici sociali.Tuttavia, tale principio non sottrae responsabilità al pubblico, ma ne aggiunge altre. Infatti, esso non prevede il ritiro dello stato, ma radica in capo alle sue istituzioni il compito di favorire l’iniziativa autonoma dei cittadini, come il progetto in questione mostra in maniera evidente. Il modello di intervento promosso da Scuole Aperte testimonia che l’iniziativa dei cittadini attivi può integrare la sfera pubblica, e le istituzioni pubbliche possono essere sospinte dalla cittadinanza attiva a migliori performance.

Il Progetto lascia intravedere anche qualcos’altro, e cioè la possibilità di perseguire forme di amministrazione condivisa, a differenza di quanto accade nelle forme genericamente partecipative. Il caso presentato, in altri termini, ci fa comprendere che i percorsi di sussidiarietà si basano su una logica circolare, per cui le istituzioni aiutano i cittadini e i cittadini possono aiutare le istituzioni nella realizzazione di interessi generali, operando su un piano di pari dignità. Capiamo bene, perciò, le ragioni per cui la sperimentazione in atto presso l’Istituto Cadorna sia diventata in pochissimo tempo un punto di riferimento su tutto il territorio nazionale.

Sono già un centinaio le scuole dell’obbligo che si rifanno al Progetto Scuole Aperte, seguito con interesse anche dal Ministero dell’Istruzione. In un tempo in cui misuriamo gli effetti delle enormi difficoltà che attraversano il sistema dell’istruzione pubblica, con conseguenze pesanti soprattutto a carico degli studenti e delle famiglie più fragili, l’esperienza presentata mostra che la crisi non produce necessariamente regressione senza rimedio, ma può anche stimolare la ricerca di percorsi originali e innovativi.