Nella sfida vitale di immaginare il futuro e gestire il presente quattro sono le dimensioni che dovremo considerare con crescente attenzione: la generatività, la specificità, il magnetismo e la circolarità. La dimensione generativa è quella da cui possiamo ripartire: lo spirito artistico e creativo non può essere trasferito o prescritto, ma solo generato. Ciò che cambia oggi sono le condizioni di partenza per le quali ciascuno di noi si è trasformato in consum-autore: questa è la premessa teorica che nutre le pagine del mio ultimo libro Crescita felice. Percorsi di futuro civile edito da Egea. Anche la sfida di una start-up come 24bottles declina questo futuro in 4 mosse, dimostrando la capacità di alimentare un notevole potenziale generativo e nello stesso tempo di gestire l’incontro tra design thinking e management avanzato.Il mondo dei materiali costituisce un mondo di riferimento essenziale in questa sfida: spirito artistico e creativo sostenuti da una capacità di sperimentazione tutta tecnica. È stata questa infatti la strada dei due giovani imprenditori-creatori di 24bottles, Matteo Melotti e Giovanni Randazzo, che hanno abbandonato il mondo bancario – raramente in grado di essere generativo – per realizzare una urban bottle, frutto di avanzatissima ricerca di materiali a sostegno di comportamenti sostenibili, per consumatori sempre più attenti al design, alla moda urbana, ma anche alla sostenibilità e al ri-uso.
La bottiglia urbana è realizzata con l’acciaio 18/8, il più performativo sul mercato, e con il tappo realizzato in plastica speciale, quella dei biberon. La direzione indicata da questa start-up accompagna una dimensione dei consumi che sarà in grado di crescere quantitativamente e qualitativamente se saprà affrontare la sfida della specificità. La definitiva archiviazione degli stili di vita e l’emergere articolato di occasioni di vita sempre più intense e precise ha scompaginato la logica delle classiche segmentazioni del marketing, e anche le regole di misurazione della customer satisfaction. Chi mai avrebbe potuto immaginare e quindi desiderare un progetto come quello di 24bottle, completato da zaino, salvagambe e portabottiglia?
Si tratta quindi di sostenere i processi creativi e produttivi, la realizzazione dei prodotti e il concepimento dei servizi, accettando la condizione obbligatoria del racconto autentico, originale, sempre in prima persona. Coniugando libertà con responsabilità, inventiva con onestà, unicità di prospettiva con chiarezza espositiva, come avviene per 24bottles sotto la direzione dell’Art Director, Luca D’Ambrosio. Il magnetismo di un brand ma anche di un progetto singolare come 24bottles, si misura attraverso la capacità di rispecchiamento e riconoscimento che i protagonisti sono in grado di mettere in campo. Le agenzie e i creativi del futuro avranno il compito di amplificare e raccontare il nucleo caldo di queste intenzioni. La dimensione del retail dovrà infine interpretare nel modo più adeguato le nuove logiche della sharing economy e delle dinamiche circolari, profit e no profit. 24bottles vende online e sta muovendosi bene nel Nord Europa e in Estremo Oriente. Alto è l’investimento nella diffusione di questa cultura sia nelle scuole, che negli stabilimenti balneari della riviera, seguendo una logica giocosa di convocazione e partecipazione al progetto, spiegando ad esempio ai bambini i vantaggi che questo prodotto arreca all’ambiente, ed arrivando in questo modo anche ai genitori!