Gli aspetti generativi
Quella di Corna Imagna è una storia virtuosa che ci insegna innanzitutto quanto diversi e molteplici siano i sentieri della generatività.
Perché in questa esperienza, la linfa generativa si incanala direttamente nell’alveo istituzionale – quello dell’amministrazione comunale – e le trasforma nello strumento di una autentica rinascita comunitaria.
Tutto quanto accade sul territorio di Corna ben si esprime con la metafora della rifioritura. E’ impressionante quanto le esperienze di ritorno alla vita si susseguano con rapidità e naturale continuità, ricomponendosi quasi spontaneamente in una filiera che è anche economica. Ma, come affermano i suoi artefici, un’economia differente o relazionale, la cui autenticità è garantita e tutelata proprio dai suoi intrinseci limiti. Limiti che trovano la propria ragion d’essere nel complesso equilibrio che la genera e la sostiene e che ne fa lo specchio della comunità che la esprime. E che in qualche modo forniscono ad essa il suo stesso sistema immunitario, proteggendola dalle sue (im)possibili degenerazioni. Questo non significa affatto che quello di Corna sia un “sistema chiuso”. Anzi, per poter funzionare a regime ha bisogno di contatto e apertura con l’esterno, anche sotto forma di transazioni economiche. E proprio per questo necessita di “esterni” altrettanto responsabili, che sappiano accostarsi ai prodotti e ai servizi offerti e pensati per loro dalla comunità condividendone pienamente lo spirito. E’ questo il germe che rende forte e fragile ad un tempo la generatività: forte perché ad un tempo contagiosa ma esposta alla capacità di accoglienza da parte di altri.
L’altro aspetto che rende particolarmente significativa e avvincente questa esperienza è che la mobilitazione collettiva che ha portato un gruppo di cittadini a immaginare una nuova, alternativa rappresentazione di sé ha scelto il canale istituzionale per esprimersi; la costituzione di una lista civica e il mandato ricevuto dagli elettori per amministrare hanno fatto di questo “movimento” la forza politica che attualmente amministra il territorio. Qui, nel piccolo laboratorio collettivo di Corna, questa dinamica non sembra come in altri casi paradossale, perché l’istituzione locale invece di agire “dall’alto” continua, paradossalmente, ad agire “dal basso” ed è anzi alla ricerca di un metodo che sappia coniugare, come nella lezione di Dewey, pedagogia e partecipazione che, secondo il filosofo americano, sono le anime stesse della democrazia che tale può essere solo se si pensa processualmente.