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Qualità, avanti tutta

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Nel nostro Paese il tema della qualità è diventato sempre più determinante nel ripensare i processi produttivi e il posizionamento di brand e prodotti sul mercato globale.Chi ha scelto di concorrere sul lato del prezzo si ritrova oggi in grandi difficoltà, una condizione che la crisi del 2008 ha evidentemente esasperato. È evidente l’impossibilità per i produttori di casa nostra misurarsi con realtà che – godendo di condizioni di partenza profondamente diverse – hanno puntato sulla quantità e sul gioco al ribasso nell’offerta.

Coloro che, invece, hanno scommesso sulla qualità paiono aver imboccato la strada giusta per affrontare quelle trasformazioni che la crisi ha stressato.I risultati di recenti ricerche ce ne danno conferma. Ma cosa significa puntare sulla qualità?

Andando a vedere da vicino di cosa stiamo parlando, mettendo il naso nell’impresa per capire come concretamente si fa qualità, ci accorgiamo che la scommessa è davvero grande e richiede una grande capacità di presidio, oltre a competenze, energie e risorse. La qualità non è un semplice slogan. Piuttosto la qualità si rivela per quello che realmente è: un progetto complesso che finisce per essere assimilato a tal punto dall’organizzazione da divenire nuova matrice identitaria e driver che ne orienta lo sviluppo.

Come il video racconta, ci vuole anzitutto una visione. Una certa idea di pomodoro, potremmo affermare. Per Mutti la visione ha coinciso con l’idea di un prodotto immediatamente riconoscibile e distintivo rispetto alla concorrenza. Ciò viene perseguito non a suon di batage pubblicitario ma attraverso il raggiungimento di standards qualitativi pazientemente ricercati, costruiti, monitorati e certificati. Una qualità che, alla fine, si dimostra da sè al consumatore finale, all’apertura della latta o del tubetto, alla cottura e all’assaggio nel piatto, senza neanche troppo marketing.

Alla Mutti la qualità non è un’idea astratta, una mera dichiarazione di intenti. La qualità si traduce in scelte precise, faticose, costose, dai risultati incerti, che si misurano sul tempo medio-lungo. Così è stata la scelta di Francesco Mutti, nel momento in cui prende in mano l’azienda di famiglia. Avrei potuto lasciare e fare altro nella vita – ci dice nell’intervista – oppure vendere. Invece, ho accettato la scommessa di restare e ripensare integralmente l’organizzazione dell’impresa.Inizia così un’avventura imprenditoriale tra continuità e innovazione. Chi lavora la terra è spesso restio ai cambiamenti. In fondo, si è sempre fatto così – si dice – e non ci è andata poi così male. Ma Mutti non demorde e dimostra ai fornitori che invece si può – si deve! – fare di più e meglio. Pur restando dentro una storia a cui si attribuisce valore, si spinge in avanti e si guarda lontano, perchè quella storia continui a vivere e a prosperare.

E qui entrano in gioco le relazioni, la fiducia, il tempo. La qualità non si fa in un giro d’orologio. Uno stimolo importante all’innovazione di filiera è il sistema premiante ideato da Mutti: il Pomodorino D’Oro ricompensa con un significativo riscontro in denaro la quantità della qualità, ovvero chi produce la miglior qualità garantendo buoni numeri. La giornata è una buona occasione per festeggiare ma anche un’opportunità per continuare a fare formazione. Così si costruisce una filiera e si fa cultura. Ed è questo che un’imprenditore oggi deve fare: economia e cultura e società.

La qualità – e la cultura della qualità – incomincia (e finisce) certamente nel prodotto ma non minor peso hanno la qualità delle persone, dei processi, dei macchinari, delle relazioni. Mutti investe con convinzione nel mantenimento di una tecnologia avanzata che garantisce il controllo serrato degli standard. Il personale è giovane ma di preparazione elevata. Il resto lo fa l’esperienza in un’impresa esigente che costantemente si confronta con il mercato globale e continuamente innova.Capiamo allora cosa può voler dire davvero “total quality”: in un’impresa la qualità deve informare tutto e tutto, nell’impresa, deve informarsi alla qualità. La qualità è bontà e salubrità, sostenibilità sociale e ambientale, ricerca e innovazione.Se la qualità è esigente e non lascia tregue, è però premiante. I numeri che la Mutti ha raggiunto in questi anni ne danno ampiamente conferma.La strada della qualità è davvero promettente.