San Benedetto Po

Un progetto di crescita integrato

San Benedetto Po è un paese di circa 7.000 abitanti, a cavallo tra il Po e il Mincio.

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Comune di San Benedetto Po

Istituzione

San Benedetto Po, Mantova

www.comune.san-benedetto-po.mn.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx

San Benedetto Po | Un progetto di crescita integrato

San Benedetto Po: un centro eco-sostenibile, un centro culturale di eccellenza, in cui l’economia da agricola passa ad un economia basata sul turismo culturale, eco-compatibile e ambientale.

Le risorse sono state destinate a riqualificare il complesso monastico, i luoghi del vivere comune, le scuole, i passaggi pedonali, le strade in modo tale che tutto diventasse parte di uno stesso progetto.

Da dove nasce l'idea

Terra di contadini e di allevatori, nel passato il piccolo centro mantovano ha fatto da scenario ad eventi che hanno segnato la storia dell’Europa.

Un nome su tutti: Matilde di Canossa. Il padre, Tebaldo, costruì in queste terre un importante complesso monastico attorno al quale ruotò il destino dei Canossa, dei Gonzaga, del papato e dell’imperatore. Dopo la discesa di Napoleone in Italia, il saccheggio e l’abbandono, l’edificio cadde in progressiva rovina fino ad essere adibito a scuola del paese.

“Le elezioni del 2006 sono state un momento per noi importantissimo perché abbiamo fatto una scelta: il percorso intrapreso dalle amministrazioni precedenti si stava cristallizzando su dinamiche che non avevano a che fare col mettere in primo piano la nostra comunità, i nostri patrimoni e i nostri valori. Quindi abbiamo deciso, io e un gruppo di amici, di metterci la faccia. C’è stata una presa di coscienza di andare contro un sistema che si era fermato.”

Marco Giavazzi, Sindaco San Benedetto Po

La Storia

L’eredità del passato sembra fin troppo ingombrante per un piccolo borgo di provincia alle prese con economie limitate, tant’è che le scelte politiche ed amministrative puntano per alcuni anni verso altri modelli di sviluppo.

La svolta giunge con le elezioni amministrative del 2006, quando un gruppo di cittadini accomunati dall’idea di abbandonare progetti di crescita che non si percepiscono coerenti con la propria vocazione storica, territoriale, economica decide di dare vita ad una lista civica. L’inaspettata vittoria elettorale apre la porta a nuove progettualità a carattere integrato: si intuisce che quello di sviluppo è un concetto multidimensionale che può essere costruito solo lavorando su più fronti – a livello produttivo, energetico, ambientale, sociale, paesaggistico, turistico, culturale – ma sempre a partire dalle proprie radici.

Due le azioni prioritarie della nuova Giunta: migliorare la qualità della vita di chi già vive a San Benedetto, al centro come nei suoi tanti borghi sparsi lungo il fiume; e intervenire sul complesso monastico come testa di ponte per un rilancio più globale (per migliorare la qualità dell’accoglienza di chi arriverà a San Benedetto).

Mentre le risorse locali vengono destinate a sistemare scuole e rete viaria, si raccolgono con grande impegno ed ingegno risorse esterne. Mentre si tessono relazioni di cura con gli abitanti, ci si mette in rete con il globale.

Attorno al complesso monastico – restaurato con un investimento di 15 milioni di euro – si è sviluppato un sistema di relazioni internazionali – dall’Unesco ai Siti cluniacensi, dal circuito dei Borghi più belli d’Italia, al circuito Terre di Matilde, fino al Sistema Parchi Oltrepò mantovano.

Gli aspetti generativi

Il riconoscimento di un’identità e di una vocazione territoriale - simboleggiata dal complesso monastico – permette oggi a San Benedetto di riposizionarsi con buone probabilità di successo nella Storia.

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