ManaManà

Ripensare la comunicazione del sociale

ManaManà, associazione culturale nata a Torino nel 2003, fa riferimento alla Casa del Quartiere di via Morgari. E' formata da 14 soci volontari che nella vita sono progettisti, fotografi, artisti web, esperti di comunicazione, traduttori, professionisti nel settore pubblico, ingegneri, commercialisti.

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ManaManà Associazione Culturale

Associazione

Torino

www.manamana.it/

ManaManà | Ripensare la comunicazione del sociale

L'obiettivo è favorire la diffusione di maggiore sensibilità e consapevolezza verso la complessità del presente, attraverso approfondimenti sull'integrazione tra culture diverse, su forme di convivenza civile più attente alle relazioni di collaborazione e aiuto e ad impatto ambientale ridotto.

Promotori dell’iniziativa sono un gruppo di giovani dalle professionalità molto eterogenee che decidono di mettere a disposizione gratuitamente le proprie abilità nel campo della comunicazione, dell’organizzazione di eventi e della progettazione sociale a favore di altre realtà del Terzo Settore.

Da dove nasce l'idea

La preoccupazione per il crescente impoverimento delle relazioni delle persone che condividono uno stesso spazio urbano e il disagio per il prevalere della retorica securitaria, porta l’associazione ad avviare progetti che promuovono l’incontro e lo scambio con la diversità.

Si avverte la necessità di un cambiamento profondo, ma come attivarlo se oggi è la comunicazione stessa ad essere viziata dalla logica del proclama? Perché, allora, non ripartire dalle pratiche?

“Abbiamo provato ad allargare lo sguardo al problema della convivenza e delle conseguenze che il nostro modo di convivere in uno spazio sociale come quello della città si porta dietro. Abbiamo provato a pensarci come promotori di un’iniziativa che potesse configurarsi come un’attività, una prassi, un esempio di comportamenti a cui far partecipare le persone che abitano questo luogo.”

Marta Belforte, Socia di Mana Manà

La Storia

Nasce così l’idea del “Senza moneta”, un “quasi mercato” all’interno del quale è possibile scambiare oggetti e servizi senza l’intermediazione del denaro. Privati di una quantificazione monetaria, le persone si vedono costrette a spiegarsi, a raccontare di quell’oggetto, del suo valore, di ciò che lo rende speciale.

Così facendo riaffiora prepotente la parte sommersa dello scambio – l’aspetto qualitativo delle cose – mentre si riattivano l’incontro e il dialogo, la nascita di una nuova conoscenza dell’altro e sull’altro. 

Nato come esperimento, “Senza moneta” ha suscitato fin da subito grande interesse coinvolgendo associazioni, reti, singoli cittadini. 

Si tratta del resto di un’esperienza piacevole, tra il gioco e lo scambio, accessibili a tutti, dai bambini fino alle persone anziane.

Dopo numerose replica a Torino e dintorni, i soci di Mana Manà, di fronte all’impossibilità di poter gestire direttamente tutte gli eventi, hanno deciso di regalare il format dopo averlo modellizzato in un KIT acquisibile gratuitamente dal sito dell’associazione.

Le attività di Manà Manà non cessano di ampliarsi andando a toccare nuove questioni e aprendo nuovi spazi di interazione in città. Tra gli ultimi e più originali progetti si colloca “Rinuovi. La seconda vita degli oggetti”, un’opportunità di rigenerazione di oggetti usati ma soprattutto di incontro tra le persone e di condivisione di saperi professionali artigiani.

Gli aspetti generativi

Senza Moneta non è solo un baratto, ma un seme gettato perché le persone tornino a condividere spazi pubblici superando la diffidenza e la paura di incontrarsi.

Rappresenta l’occasione per sperimentare come lo scambio possa sostituirsi in molti casi al denaro, generando risparmio e relazioni allo stesso tempo. Il progetto è stato pensato come un esempio semplice e accessibile a tutti di una diversa convivenza civile, più rispettosa delle differenze, dell’ambiente e delle condizioni economiche di tante persone e famiglie. 
Senza Moneta è un mercato a tutti gli effetti, ma intende contribuire a riscoprire il valore d’uso delle cose, materiali e immateriali, e ad allungarne la vita, oltre a valorizzare le relazioni di vicinato attraverso lo scambio.

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