Il sindaco, Domenico Lucano, racconta nel video le tappe principali della storia che prende forma a Riace, facendo di questo paese il “paese dell’accoglienza”.
Prima di tradursi in una azione istituzionale pubblica, l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati viene realizzata attraverso una associazione – “Città futura” – sorta nel 1999 per iniziativa dello stesso Lucano ed alcuni collaboratori. Già la denominazione dell’associazione – intitolata a don Puglisi, il sacerdote del quartiere Brancaccio di Palermo ucciso dalla mafia nel 1993 – esprime la direzione dell’impegno sociale e politico.
Il sorgere dell’Associazione è preceduto dall’arrivo, nel luglio del 1998, di circa trecento curdi dall’Irak e Afganistan sulle spiagge di Riace, proprio in quel tratto di mare che anni prima – nel 1972 – aveva restituito le due statue conosciute come i celeberrimi Bronzi di Riace (ora custoditi al museo, a Reggio Calabria).
Il punto di forza del “modello Riace” – che diviene azione istituzionalizzata quando, nel 2004, Lucano viene eletto sindaco del paese all’interno di una lista civica – è costituito dal fatto che, localmente, l’accoglienza dei migranti viene vissuta in un’ottica di forte coinvolgimento e corresponsabilità degli abitanti del posto e degli stessi migranti, avviando una integrazione a doppio binario, caratterizzata dalla reciprocità, dal mutuo apprendimento, dalla condivisione di forme nuove di convivenza.
L’impegno primario è rivitalizzare il borgo, rafforzare il tessuto sociale, creare opportunità occupazionali attraverso una politica dell’accoglienza ad ampio raggio che investe il territorio e le sue potenzialità (sociali, economiche, culturali), la storia dei luoghi, le persone che vi abitano o vi transitano. Le principali azioni a tale scopo sono soprattutto la creazione di laboratori e botteghe che recuperano antiche tradizioni artigianali. Il recupero del borgo storico passa anche attraverso la ristrutturazione architettonica delle case (sia per l’accoglienza dei rifugiati che dei cosiddetti turisti solidali), delle porte medievali, dei sentieri con l’acciotolato in pietra.
Riace fa parte della rete Recosol – Rete dei Comuni Solidali. Il comune partecipa (fin dai primi anni ’90) ai bandi del sistema di accoglienza nazionale, raccolti dapprima nel Pna (Piano Nazionale di Accoglienza) e, in seguito, dallo Sprar (Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo).