Collegi del Mondo Unito

L’educazione può cambiare il mondo

I Collegi del Mondo Unito sono un movimento globale senza scopo di lucro che fa dell’educazione una forza per unire persone, popoli, nazioni e culture per la costruzione della pace e un futuro sostenibile.

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Collegi del Mondo Unito (United World Colleges - UWC)

Istituzione

Duino, Trieste

www.uwcad.it

Collegi del Mondo Unito | L’educazione può cambiare il mondo

Giovani generativi portatori di cambiamento, aperti, connessi tra loro e in grado di domandarsi e appassionarsi.

I Collegi del Mondo Unito accompagnano l’energia degli studenti perché questa possa trasformarsi in empatia, senso di responsabilità e impegno al fine di formare quest’ultimi come possibili agenti di cambiamento positivo nel mondo. Un luogo che aiuta i giovani a raggiungere la consapevolezza di sé, delle proprie capacità, di ciò che possono ricevere e dare al mondo. Una scuola “diffusa” che li stimola alla curiosità, gli dona senso di appartenenza e sostegno reciproco, che li accompagna nello sviluppo del proprio potenziale intellettuale, morale, emotivo, sociale.

Da dove nasce l'idea

L’idea prende forma nel 1962, quando viene aperto il primo collegio in Galles. Nel pieno della Guerra Fredda si avverte l’urgenza di coltivare semi di pace attraverso una nuova proposta educativa che sappia trasmettere alle nuove generazioni la collaborazione e la comprensione.

Il metodo - che orienterà l’azione pedagogica dei Collegi nei decenni seguenti - nasce dalle grandi intuizioni del tedesco Kurt Hahn, pioniere del rinnovamento dei sistemi educativi in Europa e uno dei padri fondatori del movimento. Hahn era convinto che la scuola dovesse essere una preparazione per la vita e che educare insieme giovani provenienti da differenti parti del mondo avrebbe potuto prevenire conflitti futuri.
Da allora l’impegno del movimento non è mai venuto meno, nella convinzione che l’educazione possa unire giovani con background socio-culturali molto diversi sulla base della comune umanità, e orientarli, affinché nella loro vita si dedichino attraverso azioni coraggiose, esempio personale e una leadership altruista al miglioramento del mondo.

“E’ l’esperienza più trasformativa che si possa fare. Quando arrivano gli studenti sono ancora dei bambini e qui si trasformano in giovani adulti indipendenti e maturi capaci di andare nel mondo e cambiare le cose. Prima imparano ad essere responsabili per sé e per le proprie azioni e presto imparano ad essere responsabili nei confronti degli altri.”

Mike Price, Rettore Collegio del Mondo Unito - Duino

La Storia

Fondamentale è la celebrazione della differenza, che non viene considerata un problema, bensì una ricchezza per tutte le parti in gioco e un’opportunità per allargare lo sguardo, la mente e l’apprendimento.

Oggi esistono 17 Collegi del Mondo Unito in quattro continenti. La maggior parte di essi si occupa dell’educazione di ragazzi tra i 16 e i 19 anni. Qui la loro energia e potenziale innovativo e ideale vengono accompagnati a diventare empatia, responsabilità ed impegno a lungo termine.

Il percorso consente il conseguimento del Diploma di Baccellierato Internazionale (IB), una qualifica riconosciuta a livello internazionale, nel cui sviluppo il UWC ha giocato un ruolo fondamentale. Il programma di studio, altamente personalizzato, mira ad aiutare ogni studente a riconoscere e far emergere le proprie eccellenze e, al contempo, aiutarlo a riconoscere e far emergere quelle degli altri studenti. 

Centrali sono la vita in comune e l’apprendimento esperienziale. Il piano di studi è molto impegnativo e prevede, oltre alle attività accademiche classiche, il servizio volontario alla comunità ospitante (con i bambini, gli anziani, nella parrocchia locale, in altre realtà associative, spesso con progetti proposti dai ragazzi stessi e realizzati con l’aiuto di compagni e insegnanti), attività artistiche e sportive all’aria aperta, insieme ai loro docenti e al personale della scuola. Tutti apprendono insieme.

Qui studiano 185 ragazzi che provengono da circa 80 paesi diversi” – racconta Valentina Bach, segretario generale dell’UWC di Duino – “Gli studenti dei Collegi del Mondo Unito vengono selezionati attraverso un sistema dei comitati nazionali. Cerchiamo ragazzi con grande curiosità intellettuale e desiderio di apprendere. Ma questo non basta. Cerchiamo anche ragazzi empatici, aperti alle relazioni, disponibili a stare con altri e a lavorare in gruppo. Infine, la motivazione: i nostri studenti non solo cercano una educazione di qualità, ma vedono l’educazione come uno strumento potente che li aiuterà a realizzare qualcosa di buono, di bello e di giusto, nel loro paese o altrove.”

In linea con la convinzione del movimento secondo cui l’educazione dovrebbe essere indipendente dalle possibilità socio-economiche degli studenti, i ragazzi selezionati ricevono un aiuto finanziario, parziale o totale, grazie a un sistema di borse di studio, sponsorizzate da enti pubblici e/o soggetti privati.

Tra i valori del movimento appresi dagli studenti ci sono la comprensione internazionale ed interculturale, la responsabilità personale e il rispetto dell’altro, la compassione e il servizio alla comunità, l’attenzione all’ambiente e la capacità di affrontare le sfide, il valore degli ideali ma anche dell’azione concreta che trasforma, e dell’esempio coerente a livello personale.

Il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico apre a Duino, in Friuli Venezia Giulia, al confine con la Slovenia, nel 1982 e si configura oggi come un campus aperto. La scelta di questa sede non fu casuale: di fronte alle forti tensioni esistenti tra la comunità italiana e quella slovena si volle inserire volontariamente un’ulteriore complessità – quella portata da una popolazione estremamente eterogenea di giovani provenienti da tutto il mondo – nell’ipotesi che questo avrebbe contribuito a modificare la percezione dell’alterità e rotto lo schematismo oppositivo tra le due realtà. Da allora, ogni anno un centinaio di ragazzi arriva a Duino portando nuova energia vitale e alimentando la speranza, l’apertura e il dialogo per un mondo tollerante, inclusivo e plurale.

Dopo il biennio, gli studenti vengono accompagnati a scegliere la vocazione universitaria, nel loro paese d’origine o in un Paese terzo, ma l’esperienza trasformativa vissuta al Collegio, i valori ispiratori del movimento e i legami di amicizia con i compagni non cesseranno di illuminare il percorso anche grazie a un network globale composto da oltre 60.000 ex-studenti, che continuano, nella professione e nella vita, un medesimo impegno per la pace e la sostenibilità.

Gli aspetti generativi

Il metodo educativo si fonda sulla capacità di promuovere il pieno sviluppo dello studente, coltivando e portando a fioritura il suo potenziale intellettuale, morale, estetico, emotivo, sociale, spirituale e fisico, attraverso l’esperienza, l’apprendimento collettivo, la vita di relazione e la condivisione.

Questo abilitare si fonda sulla disponibilità a “lasciar andare” ogni studente accolto, concedendogli piena fiducia nel suo percorso mai preconfezionato e standardizzato. Tutte le strade sono aperte e ciascuno può trovare la propria originalissima strada, sempre supportato dai compagni e dai docenti.
Questo confidare pienamente nello studente, questa scommessa coraggiosa sull’altro e sulla sua capacità di trovare con gioia e passione il proprio posto nel mondo diventa un trampolino di lancio fiduciario per lo studente, che si sente “autorizzato” a immaginare, a scoprire, intraprendere, iniziare il nuovo per sé e il mondo.
In questo senso, i Collegi del Mondo Unito hanno sviluppato dispositivi di capacitazione che – come i criteri di selezione confermano – non mira né a selezioni elitarie orientati in senso prestazionale, quanto a rispondere al desiderio di giovani che, nonostante difficoltà economiche, marginalità sociale, situazioni di guerra, perifericità geografica, vogliono vivere in pienezza e a servizio del mondo la loro “differenza”.
Non c’è alcun obbligo di restituzione nei Collegi UWC, eppure la consapevolezza del dono ricevuto fa nascere – come raccontano i ragazzi intervistati – la voglia di restituire ad altri, altrove, e ad innescare così nuovi percorsi di abilitazione e di fiducia nel futuro.

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