Banda Rulli Frulli

La banda che suona più forte del terremoto

La Banda Rulli Frulli è il frutto di un originale progetto sperimentale sviluppato all’interno della Scuola di musica “C. e G. Andreoli”, a Mirandola, alla quale afferiscono i 9 comuni dell’Area Nord della Provincia di Modena.

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Banda Rulli Frulli

Associazione

Mirandola, Modena

www.bandarullifrulli.it

Banda Rulli Frulli | La banda che suona più forte del terremoto

Il valore dell’unicità: il progetto nasce con l’intento di creare una banda d’integrazione composta da persone diverse tra loro, sia per età che per abilità, dove le percussioni sono un mezzo per rafforzare il senso di unione.

Sensibile ai temi della socialità e dell’integrazione (da anni l’istituto collabora con i servizi di Neuropsichiatria Infantile territoriali nell’accompagnamento di ragazzi con disabilità cognitive), la scuola ha fin da subito sostenuto il progetto - che si colloca parallelamente ai corsi canonici di musica - e l’idea di una banda in cui si mescolano e valorizzano le singolarità e unicità dei suoi componenti, in prospettiva coesiva e promozionale di ciascuno e di tutti.

Da dove nasce l'idea

La banda Rulli Frulli: una piccola comunità in cui stare insieme, costruire insieme e viaggiare insieme.

Ideatore dell’iniziativa è Federico Alberghini, insegnante di strumenti a percussione presso la scuola, che dà vita nel 2010 ad una marching band di 7 elementi di età diverse e diverse competenze e abilità. A lui si affiancano altri tre insegnanti della scuola: Marco Golinelli, Sara Setti e Federico Bocchi. La banda ben presto si trasforma in un vero e proprio promotore di socialità, tra ragazzi, genitori, creando legami forti, solidarietà e senso di appartenenza. Lo scopo non è quello di uniformare, bensì di esaltare le straordinarie diversità dei suoi membri, con esiti inimmaginabili, quanto a qualità musicale e legami di amicizia.

“Quando ho pensato di creare la banda Rulli Frulli ero con gli allievi a lezione, avevo dei ragazzi piccoli, avevo dei ragazzi più grandi, avevo dei ragazzi diversamente abili. Abbiamo iniziato a costruire subito gli strumenti e ho visto che i ragazzi insieme facevano un laboratorio incredibile.”

Federico Alberghini, Direttore della banda Rulli Frulli

La Storia

A seguito del terremoto la banda rimane senza la sua sede. Con l’obiettivo di mantenere un centro di aggregazione aperto a bambini e ragazzi, l’attività non si ferma e continua.

Le attività della banda sono messa a dura prova dall’arrivo del terremoto del maggio 2012 che sconvolge la vita degli abitanti del territorio. Molti sono coloro che devono abbandonare le proprie abitazioni. Mentre l’amministrazione comunale chiede a Federico di non interrompere le attività con i ragazzi e la scuola di musica diventa la nuova sede del Comune che ha subito ingenti danni, la cooperativa sociale Mani Tese mette a disposizione della Banda una tensostruttura che consente ai membri della banda di incontrarsi e continuare le prove e ad altri ragazzi di aggregarsi al primo nucleo della banda.

L’evento costituisce un punto di volta nella storia della banda: il gruppo si amplia e cambia pelle incominciando a immaginare nuovi spettacoli da fermi, sul palco, ma soprattutto si rafforza il senso di appartenenza. “La banda Rulli frulli suona più forte del terremoto” scriverà Davide Toffolo che ha realizzato un libro a fumetti sui Rulli Frulli. Durante le terribili scosse di assestamento, suonare insieme consente di superare la paura e guardare avanti con coraggio e fiducia.

Agli inizi del 2013 viene registrato il primo DVD accompagnato da un piccolo volume che descrive il senso del progetto. Si mettono in forma nuovi spettacoli: da Il Branco a La Ciurma. Seguono Kraken e Cinquanta Urlanti. Nasce il gruppo dei Rulli Frullini dedicato ai bambini più piccoli, futuri membri della Banda.

La qualità musicale si raffina. Gli osservatori attenti intercettano la Banda Rulli Frulli che affronta importanti appuntamenti dall’Expo a Milano al concerto del Primo Maggio a Roma. Altri sono colpiti soprattutto dagli esiti sociali dell’iniziativa, a partire dagli specialisti che seguono i ragazzi con patologie o disabilità intellettive inclusi nella banda.

La banda costituisce un’esperienza capace di generare benessere, attivare competenze nascoste o sconosciute, dare spazio alla diversità senza omologare e standardizzare, anzi valorizzandola.

Ma il benessere riguarda tutti, senza distinzioni. Suonare assieme è un’esperienza bella e arricchente – “Mi fa stare bene”, “Posso esprimermi al massimo”, “Quando sei nella banda puoi essere sempre te stesso”, “Sono in pace con il mondo” “E’ sempre una specie di festa”– che consente di inserirsi facilmente nel gruppo; legare con nuovi amici, più grandi o più piccoli, più o meno capaci; provare “una gioia immensa”.[1]

L’esperienza ha già ricevuto importanti riconoscimenti per i risultati musicali raggiunti ma anche per il metodo di lavoro. Molte sono le richieste che arrivano alla Banda di partecipazione a eventi in giro per l’Italia, ma anche rispetto alla trasmissione di un metodo di lavoro fondato sulla valorizzazione delle differenze che sta generando rispetto e fiducia reciproca, positività e benessere, crescita delle competenze artistiche, manuali e relazionali, integrazione delle tante diversità, piccoli-grandi solidarietà tra ragazzi e famiglie.

Può anche accadere che dalla banda nascano nuovi gruppi i quali provano a cercare proprie strade, forti di un’esperienza unica di ricerca di sé stessi e delle proprie potenzialità, ma anche di nuove forme di condivisioni con altri.

Così che è possibile affermare “Siamo sempre pronti per nuove avventure. Siamo musicisti coraggiosi”[2]

[1] Gli stralci qui citati sono tratti dalle interviste raccolte nel DVD Banda Rulli Frulli e nel reportage a fumetti “La banda Rulli Frulli suona più forte del terremoto” di Davide Toffolo
[2] Dal reportage a fumetti “La banda Rulli Frulli suona più forte del terremoto” di Davide Toffolo

Gli aspetti generativi

Mettere in musica condivisione e contribuzione: un’aggregazione accompagnata di diversità complementari che rivela ben presto il suo potenziale generativo.

Elementi centrali di questa esperienza sono:
- la ricerca sonora che avviene attraverso la costruzione di inediti strumenti musicali con materiali altrettanto inediti (tubi, cestelli di lavatrici, pentole…);
- la costruzione di questi strumenti, con una nuova centralità dell’immaginazione, del recupero e valorizzazione dei materiali di scarto, della manualità e del collaborare con altri nella ricerca e nella sperimentazione. Si tratta di un momento fondamentale, creativo di cose nuove e fondativo di un legame, di dialogo e di comprensione con l’alterità - di età, ma anche di capacità musicali e cognitive, di genere, di esperienze…
- l’integrazione di ogni diversità e la ricerca del proprio originale contributo al tutto che è la banda; le differenze non vengono appiattite ma esaltate. Allo stesso modo ogni ragazzo è invitato a ricercare il proprio suono, condividendolo e rendendolo sintonico a quello degli altri;
- la condivisione: la vita della banda è fatta di prove, viaggi in pulmino, gli spettacoli. La banda diventa una famiglia, una piccola comunità.

Nascono così nuovi legami, nuove reti, un nuovo senso di appartenenza: l’esperienza impatta sulla vita di intere famiglie. I papà vengono coinvolti nella logistica ma anche nel canto… Le mamme si occupano del merchandising. Si sperimentano micro-solidarietà tra famiglie. Insieme si prendono le decisioni che riguardano il futuro della banda. Quest’ultima è un punto di riferimento in grado di sviluppare nuove appartenenze e radicamenti.

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