Provincia autonoma di Trento

Il Piano Convivenza

Il "Piano Convivenza”, elaborato dall'assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza, intende accrescere la coesione sociale in Trentino.

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Provincia autonoma di Trento

Istituzione

Trento

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Provincia autonoma di Trento | Il Piano Convivenza

Piano Convivenza: 21 azioni per accrescere la coesione sociale in Trentino.

Tre sono i percorsi di sviluppo per una seria e concreta convivenza:

1. La coesistenza tra le diverse identità culturali può avvenire passando per un processo di VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE, che serva da stimolo per riflettere e per considerare la diversità come fonte di ricchezza.
2. La VALORIZZAZIONE degli SCAMBI CULTURALI può portare ad un approfondimento delle proprie radici e ad uno stimolo per viverle più a fondo, nell’ottica dell’apertura e della reciprocità, per dissolvere la paura che genera intolleranza.
3. La CENTRALITA’ della PERSONA rispetto all’appartenenza diviene motivo di attenzione e di superamento delle logiche di barriere di difesa.

Da dove nasce l'idea

Esiste una terza via tra l’omologazione delle persone immigrate nel modello culturale prevalente del paese ospitante con la perdita inevitabile della loro cultura di origine, e la semplice giustapposizione di modelli culturali diversi destinati a non incontrarsi, conoscerci e arricchirsi reciprocamente?

La Provincia autonoma di Trento sta sperimentando da alcuni anni un nuovo modello di accoglienza e di dialogo con culture altre che trova nella parola “convivenza” la sua migliore formulazione.

“Il Trentino è sempre stata una terra di emigrazione. Il piano convivenza ha delle colonne portanti. La prima è la valorizzazione delle differenze: ogni cittadino che arriva in Trentino è una persona che porta un valore, una storia. Il secondo pilastro è la persona al centro: ogni persona con il suo vissuto. Il terzo punto è la convergenza delle storie e valori delle perone che vanno a ricreare ogni giorno l’identità nuova del Trentino”

Lia Giovanazzi Beltrami, Assessore alla solidarietà internazionale e convivenza, Provincia autonoma di Trento

La Storia

Per dare concretezza e ufficialità a questo intento, l’Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza ha promosso nel 2009 un “Piano convivenza” approvato dalla Giunta Provinciale e operativamente attuato al Centro informativo per l’immigrazione, il Cinformi.

Il Piano si articola in 21 azioni “per accrescere la coesione sociale in Trentino”. Le sue parole chiave sono informazione, accoglienza, ascolto, formazione, multiculturalità, sussidiarietà, dialogo, identità.

Questo nuovo approccio prende avvio dal riconoscimento della inarrestabile crescita del fenomeno immigrazione ma anche della strutturale necessità per il territorio della presenza di persone immigrate, nel solco di una storia locale che ha visto le popolazioni trentine emigrare in tutto il mondo.

L’idea su cui poggia l’intero impianto è che l’identità sia un dato dinamico, in continuo mutamento, e che essere trentini oggi significa per tutti – autoctoni e immigrati – coniugare il meglio della propria tradizione con la ricchezza offerta dall’incontro e dal dialogo con l’Alterità.

Interessante è la dichiarata centralità della persona umana e dei suoi specifici bisogni attorno al quale l’intero intervento è stato ideato e sviluppato. Ciò porta il piano attuativo a non dimenticare mai la dimensione personale e famigliare, pur nel quadro di equilibri comunitari e di sistema.

Parte cruciale del Piano è l’azione comunicativa portata avanti dal Cinformi. Essa si declina come strutturazione di un nuovo immaginario sull’immigrazione e sul Trentino stesso e di un nuovo lessico che, abbandonati termini come “straniero” adotta quelli di “nuovi trentini” e “nuovi cittadini”.

Il Piano Convivenza ha suscitato notevole interesse e non sono mancate le prime replicazioni in altri territori italiani. Ne è un esempio il protocollo di intesa siglato nel 2009 tra la Provincia Autonoma di Trento e Provincia e Prefettura dell’Aquila che ha inteso sostenere i territori colpiti dal terremoto a ricostruire – oltre alle opere murarie – anche le relazioni tra autoctoni e immigrati e a rafforzare la coesione locale.

Gli aspetti generativi

Per un Trentino inclusivo e coeso, capace di superare le paure e sconfiggere le solitudini.

‘Noi vogliamo valorizzare la nostra autonomia come modello di convivenza, di coesione, di innovazione sociale e culturale. Vogliamo investire i prossimi anni per promuovere uno sviluppo che sia al tempo stesso crescita economica, inclusione sociale, rispetto per il territorio, nuovo benessere per tutti e attiva solidarietà per chi è più debole.’
‘Un Trentino che voglia essere terra di reale uguaglianza, deve promuovere un insieme di attività educative e di servizio per superare ogni discriminazione di genere e attuare i principi costituzionali e liberare tutte le potenzialità delle persone, oltre ogni condizionamento. Sicurezza è poter vivere in una comunità in cui nessuno si senta solo nei momenti di difficoltà, di disagio materiale o psicologico, nella quale nessuno si senta un numero indifeso rispetto alla competizione e alla precarietà’.

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