All’inizio della pandemia la Fondazione Vincenzo Casillo ha inventato una nuova convivialità, un nuovo modo per scambiare tempo e contenuti. Da una parte si è adoperata per un sostegno concreto indispensabile per fronteggiare l’emergenza. Dall’altra, si è preoccupata di non perdere il contatto, con le persone e con la bellezza.
Questo è il compito di “Un caffè verde con…”, il format di dirette che la Fondazione Casillo ha inaugurato il 26 maggio scorso sulla propria pagina Facebook e il proprio canale YouTube, aprendo le porte del suo cortile virtuale a quanti hanno dimostrato, in qualche maniera, di poter rendere il mondo un posto migliore.
Marilù Ardillo, responsabile comunicazione della Fondazione, ha scelto di offrire agli ospiti con cui dialoga una tazza di caffè verde, perché fa la differenza rispetto al consueto caffè nero, perché naturale, autentico nel suo sapore originario, perché ricco di proprietà benefiche e perché non lo servono nei bar, si fa a casa. E perché il verde è il colore della Fondazione Casillo e delle cose che danno speranza. Per tutte queste ragioni, i sei incontri già proposti e i prossimi sei che arriveranno sono “Incontri che fanno bene”.
Venerdì 18 dicembre, alle ore 18 sulla pagina Facebook della Fondazione Casillo il secondo del nuovo ciclo di Caffè Verdi lo offriamo a 𝐄𝐥𝐞𝐧𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐧𝐚𝐭𝐚, architetto urbanista, professore associato di Urbanistica al Politecnico di Milano e autrice del libro “BiodiverCity. Città aperte, creative e sostenibili che cambiano il mondo”, e a 𝐉𝐨𝐡𝐧𝐧𝐲 𝐃𝐨𝐭𝐭𝐢 , imprenditore sociale, pedagogista, fondatore di Welfare Italia Impresa Sociale e autore di numerosi libri sul tema dei beni comuni e delle 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞.
Esploreremo il tema della 𝐆𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭à, intesa come un modo nuovo di pensare e di agire personale e collettivo che racconta un tipo di azione socialmente orientata, creativa, connettiva, produttiva e responsabile. Come possiamo 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 la casa e la città? Dobbiamo ripensare 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 che si traduca in cambiamento di paesaggio, di spazi e comunità? Pensare è un’𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚?
Come possiamo prenderci cura di spazi e persone?
«Gli esseri umani vivono nel mondo abitando»: come possiamo dunque generare una trasformazione positiva della società?