Comune di Torino | Torino: la periferia al centro
Siamo alla fine degli anni ’90. Le città italiane incominciano ad avvertire con crescente preoccupazione gli impatti di trasformazioni epocali che ne destabilizzano gli equilibri economici e gli assetti sociali.
Torino, in particolare, si trova a fare i conti con la crisi della tradizione vocazione industriale e con una crescente frammentazione urbana. Coraggiosamente, anticipando una strada che altre metropoli seguiranno, in Italia e all’estero, il capoluogo piemontese si interroga sul destino delle sue “periferie” – quei pezzi di città che, rimaste marginali rispetto alle maggiori risorse che investono il centro, finiscono per non sentirsi più parte di qualcosa di più grande - intuendo come la questione non sia evidentemente solo “urbanistica”, bensì anche sociale e culturale.
Da dove nasce l'idea
La concomitante apertura di una stagione di bandi europei sul tema della riqualificazione urbana consente alla città di Torino, all’interno della cui amministrazione comunale sono andate maturando interessanti convergenze tra sensibilità tecniche e politiche, di accedere a contributi cospicui, i quali fanno poi da volano alla messa in gioco di ulteriori risorse istituzionali e private.
Nasce così il Progetto Speciale Periferie che si traduce in una articolata sequenza di azioni a carattere strutturale, infrastrutturale e sociale che andranno ad impattare positivamente su una superficie corrispondente a circa il 15% del territorio comunale coinvolgendo circa 150.000 abitanti.