SIDIP rappresenta un felice caso di PMI a conduzione familiare che ha superato con successo lo scoglio del passaggio generazionale.
Nel 2004 il fondatore passa il testimone ai due figli, previa ferrea divisione dei compiti, senza però che questo segni il suo ritiro dalla cura dell’impresa. “Ancora oggi è totalmente partecipe a tutto quello che facciamo” racconta Daniele. Si tratta di un’affiancamento virtuoso per tutte e due le parti: “Un giovane ti porta avanti l’azienda perché deve dimostrare di avere la capacita per farlo. E se deve imparare tante cose, sicuramente cresce prima se ha la responsabilità addosso.”
Come in molte PMI italiane, la matrice valoriale è basata sull’istituto familiare; che però non diventa gabbia asfissiante, ma base solida su cui poggiare i piedi.
E questa matrice si riflette nelle relazioni con il personale, a partire dalle selezioni. “Quando noi facciamo le assunzioni” racconta Daniele, “diciamo sempre che non vogliamo tutti, ma solo i migliori. Che non vuole dire che sei già migliore, ma che farai un percorso e diventerai migliore di quello che sei adesso. Noi vogliamo che tu stia con noi per quello.” Certo, inizialmente contrattualizzazione assume la forma di un contratto interinale triennale. Tuttavia, assicura Daniele, interinale è qui sinonimo di “inserimento”: “facciamo una scommessa in due: vai bene, hai superato una selezione, facciamo tre anni insieme, tra tre anni ne riparleremo.”
Daniele è convinto che il portato valoriale dell’azienda abbia ricadute positive anche sulle famiglie dei collaboratori: “Non tutti hanno una famiglia stupenda a casa, in cui tutto va bene” racconta. “A volte qualcuno non vede l’ora di stare otto ore sul posto di lavoro per non avere magari determinati altri problemi. Però se l’azienda è improntata sul fatto di lasciarti il tempo di stare con la famiglia, o entri in questo meccanismo o credendo di trovare uno spazio nel lavoro per toglierti i problemi in realtà trovi un lavoro che ti indirizza e ti riporta al concetto di famiglia. E quindi tanti hanno cambiato il modo di operare.”
Il settore delle pulizie offre un certo livello di flessibilità sull’orario che lo rende particolarmente appetibile per la forza lavoro femminile. Che in effetti costituisce 3/4 dei 40 dipendenti dell’azienda. A questo riguardo Daniele si rivela pragmatico e senza peli sulla lingua: “La donna da noi è una risorsa importante, anche se onestamente all’inizio avevamo qualche dubbio sul discorso della maternità, visto l’investimento sulla formazione e sull’inserimento.” Tuttavia, con il tempo SIDIP si è resa conto che nell’esperienza della maternità, pure apparentemente costosa per l’azienda, è insito un valore formativo che riequilibra l’investimento: “abbiamo capito che una volta rientrate dalla gravidanza tornavano in maniera molto più organizzata.”
La volontà di integrare nell’impresa una forte dimensione etica si è scontrata con una domanda assai umile ma centrale: che cosa è l’etica in azienda? Per rispondere a questa domanda, Daniele e i suoi compagni di avventura hanno strutturato una ulteriore realtà: “Facciamo Quadrato è un’associazione spontanea di imprenditori, professionisti, avvocati, sociologi, commercialisti che conta attualmente ventidue aziende associate. Il percorso che stiamo seguendo è lo scrivere all’interno di un’associazione cosi variegata le regole, cioè che cosa vuol dire etica per ciascuna delle aziende associate“. Una rete di persone che si interroga su come costruire per ciascuna azienda un codice etico che nasca dalle caratteristiche dell’azienda stessa, recuperando una centralità della persona al di la’ di alcune astrazioni di campi come la CSR. Perchè riflettere insieme “è diverso da comprare un manuale già fatto e cercare di applicarlo” spiega. Daniele “E’ come prendere una figura geometrica e cercare di spingerla dentro ad una diversa, non ce la farai mai. Invece alla fine il regolamento non può non essere applicato se viene da te“.