Fondazione Nymphe Castello di Padernello | Quando il bello e l’utile camminano insieme
La riqualificazione di un bene comune che permette la fioritura di un’economia legata al patrimonio artistico e culturale del territorio.
Un castello quattrocentesco in rovina immerso nella campagna bresciana, un gruppo di persone che amano il proprio territorio e che condividono uno stesso desiderio di recupero del bene, un ente locale disponibile a scommettere su una gestione condivisa, una robusta idea progettuale: questi sono gli ingredienti del “caso Padernello”, un’esperienza di successo di riqualificazione di un bene storico in grave stato di abbandono, attraverso un’efficace formula di acquisto e di governance pubblico-privato e un’intelligente progettualità che ne garantisce la sostenibilità economica e sociale.
Da dove nasce l'idea
A partire dagli anni ’90, un gruppo di residenti di Borgo San Giacomo matura l’idea di recuperare il Castello di Padernello, un bene con otto secoli di storia alle spalle, abbandonato a partire dagli anni ’60.
A rischio c’è la perdita di un bene storico-artistico di grande rilevanza culturale e simbolica per un territorio da decenni sottoposto a una spregiudicata urbanizzazione. Per un gruppo di residenti – che si riunisce nell’associazione “Amici del borgo e del castello di Padernello” – il degrado del bene è il segno di un’incuria più profonda, quella nei confronti di un passato locale che, solo, può fare da guida verso il futuro e arrestare i processi di indifferenziazione e di banalizzazione che negli ultimi decenni hanno stravolto il carattere e le peculiarità del contesto. Queste derive hanno messo a repentaglio la memoria individuale e collettiva, il saper fare locale, gli equilibri ambientali e la dimensione antropologica, a vantaggio di un approccio solo consumistico all’ambiente e alle sue risorse, con gravi conseguenze sulla qualità della vita dei suoi abitanti. Pian piano nel gruppo matura l’idea ambiziosa del recupero e del rilancio del bene a beneficio dell’intero territorio. Non si attendono però aiuti dall’alto. Piuttosto si cercano soluzioni concrete, praticabili e sostenibili.