D-Orbit | La quarta dimensione della sostenibilità
D-Orbit, start up che contribuisce a rendere lo spazio un ambiente sostenibile ed evitare che le ricadute dell’innovazione tecnologica spaziale abbiano impatti disastrosi per la società, è stata premiata alla Red Herring Top 100 Global Competition, per essere tra le 100 aziende al mondo più innovative e promettenti.
D-Orbit si occupa di evitare che la concentrazione di oggetti nello spazio aumenti esponenzialmente e in modo incontrollabile. Come lo fa? Assicurandosi che tutto quello che viene lanciato oltre l’atmosfera terrestre possa essere rimosso quando non serve più.
Da dove nasce l'idea
La sfida di D-Orbit per uno spazio riciclabile e più pulito: una tecnologia che aiuta a rimuovere i satelliti al termine della loro operatività mantenendo le orbite pulite e riducendo il rischio di pericolose collisioni.
Il fine vita dei satelliti costituisce una grande fonte di preoccupazione. Nel momento in cui questi ultimi non vengono adeguatamente rimossi una volta concluso il loro ciclo vitale, le ricadute possono essere anche disastrose a causa di possibili collisioni con la produzione di detriti senza più controllo. Come ben sottolineano gli studi di settore, la crescente massa di rifiuti che sta orbitando attorno alla terra consente di parlare a tutti gli effetti di “inquinamento dello spazio”.
E’ qui che interviene D-Orbit scegliendo un approccio ad elevato grado di corresponsabilità ambientale e sociale. Il primo prodotto è un dispositivo di decomissioning installato a bordo dei satelliti prima del lancio così da rimuoverli in modo controllato evitando che vaghino senza meta nello spazio.