A seguito del terremoto la banda rimane senza la sua sede. Con l’obiettivo di mantenere un centro di aggregazione aperto a bambini e ragazzi, l’attività non si ferma e continua.
Le attività della banda sono messa a dura prova dall’arrivo del terremoto del maggio 2012 che sconvolge la vita degli abitanti del territorio. Molti sono coloro che devono abbandonare le proprie abitazioni. Mentre l’amministrazione comunale chiede a Federico di non interrompere le attività con i ragazzi e la scuola di musica diventa la nuova sede del Comune che ha subito ingenti danni, la cooperativa sociale Mani Tese mette a disposizione della Banda una tensostruttura che consente ai membri della banda di incontrarsi e continuare le prove e ad altri ragazzi di aggregarsi al primo nucleo della banda.
L’evento costituisce un punto di volta nella storia della banda: il gruppo si amplia e cambia pelle incominciando a immaginare nuovi spettacoli da fermi, sul palco, ma soprattutto si rafforza il senso di appartenenza. “La banda Rulli frulli suona più forte del terremoto” scriverà Davide Toffolo che ha realizzato un libro a fumetti sui Rulli Frulli. Durante le terribili scosse di assestamento, suonare insieme consente di superare la paura e guardare avanti con coraggio e fiducia.
Agli inizi del 2013 viene registrato il primo DVD accompagnato da un piccolo volume che descrive il senso del progetto. Si mettono in forma nuovi spettacoli: da Il Branco a La Ciurma. Seguono Kraken e Cinquanta Urlanti. Nasce il gruppo dei Rulli Frullini dedicato ai bambini più piccoli, futuri membri della Banda.
La qualità musicale si raffina. Gli osservatori attenti intercettano la Banda Rulli Frulli che affronta importanti appuntamenti dall’Expo a Milano al concerto del Primo Maggio a Roma. Altri sono colpiti soprattutto dagli esiti sociali dell’iniziativa, a partire dagli specialisti che seguono i ragazzi con patologie o disabilità intellettive inclusi nella banda.
La banda costituisce un’esperienza capace di generare benessere, attivare competenze nascoste o sconosciute, dare spazio alla diversità senza omologare e standardizzare, anzi valorizzandola.
Ma il benessere riguarda tutti, senza distinzioni. Suonare assieme è un’esperienza bella e arricchente – “Mi fa stare bene”, “Posso esprimermi al massimo”, “Quando sei nella banda puoi essere sempre te stesso”, “Sono in pace con il mondo” “E’ sempre una specie di festa”– che consente di inserirsi facilmente nel gruppo; legare con nuovi amici, più grandi o più piccoli, più o meno capaci; provare “una gioia immensa”.[1]
L’esperienza ha già ricevuto importanti riconoscimenti per i risultati musicali raggiunti ma anche per il metodo di lavoro. Molte sono le richieste che arrivano alla Banda di partecipazione a eventi in giro per l’Italia, ma anche rispetto alla trasmissione di un metodo di lavoro fondato sulla valorizzazione delle differenze che sta generando rispetto e fiducia reciproca, positività e benessere, crescita delle competenze artistiche, manuali e relazionali, integrazione delle tante diversità, piccoli-grandi solidarietà tra ragazzi e famiglie.
Può anche accadere che dalla banda nascano nuovi gruppi i quali provano a cercare proprie strade, forti di un’esperienza unica di ricerca di sé stessi e delle proprie potenzialità, ma anche di nuove forme di condivisioni con altri.
Così che è possibile affermare “Siamo sempre pronti per nuove avventure. Siamo musicisti coraggiosi”[2]
[1] Gli stralci qui citati sono tratti dalle interviste raccolte nel DVD Banda Rulli Frulli e nel reportage a fumetti “La banda Rulli Frulli suona più forte del terremoto” di Davide Toffolo
[2] Dal reportage a fumetti “La banda Rulli Frulli suona più forte del terremoto” di Davide Toffolo