Un tentativo di riuscire a superare la frammentazione del tessuto imprenditoriale sardo e ricostruire uno scenario imprenditoriale locale, avviando un sistema sinergico.
STUDIO A nasce nel 2006 su iniziativa di Alessandro Cireddu, ha sede a Serramanna, nel Medio Campidano. In questi anni sono state aperte due filiali, una in Lombardia e un’altra in territorio elvetico, in compartecipazione con un’azienda svizzera.
Il 2009 è l’anno della crisi ma anche del salto in avanti, come spiega Alessandro: “Quando la crisi è arrivata c’è stata questa cappa di paura e abbiamo rischiato di entrare in una spirale di immobilità. Proprio in quel momento io ho capito che dovevo porre delle basi più lunghe per la mia impresa. (…) Noi non siamo un’azienda fine a sé stessa. Siamo un progetto a lungo termine che vuole costruire qualcosa nel nostro territorio e durare nel tempo.” Oggi l’azienda conta 25 dipendenti, con una media di due assunzioni all’anno. L’età media dei collaboratori è sotto i 40 anni.
Molto forti sono le radici dell’impresa, innestate in una terra bellissima ma complessa a causa del suo isolamento e della difficoltà di unire le forze. Questo ha portato Studio A a farsi promotore di due movimenti.
Il primo è il progetto, ancora in fase di sviluppo, di Serramanna Imprese, una rete di aziende locali tra loro interconnesse da legami di scambio di servizi e prodotti ma anche dalla condivisione di una riflessione più ampia sulla vocazione locale. L’idea è di riuscire a superare la cronica frammentazione del tessuto imprenditoriale sardo e avviare un sistema sinergico e non antagonistico: “Quando ho aperto l’azienda, se insieme a me ci fossero stati altri 20, 30 ragazzi della mia età e ci fossimo messi a pensare tutti insieme ognuno una sua avventura, le opportunità per tutti si sarebbero ingrandite in maniera esponenziale!”
Il secondo percorso si lega all’iniziativa di Marcello Carlotti, antropologo di origine sarda rientrato dopo un periodo di lavoro in Israele, ideatore del progetto di ricerca INVERITAS. L’obiettivo è la ricostruzione di uno scenario imprenditoriale locale, a partire dalla realizzazione di alcuni documentari che contribuiscano a diffondere in modo autentico le migliori realtà sarde, così da creare “valore dai valori”. Cireddu è uno dei primi sostenitori di questo modo innovativo di comunicare che genera uno spazio di interrogazione in qualche modo resistenziale al flusso indistinto e irriflesso delle cose.
L’intuizione di Carlotti è pienamente appoggiata da Alessandro per il quale è necessario lasciare una “testimonianza” del suo operare che costituisca un’occasione per chi seguirà di capire valori e disvalori, passi in avanti ed errori. Statistiche, numeri sono disponibili, ma insufficienti. Difficilmente troviamo qualcosa sul motore che ha spinto gli imprenditori, cioè l’etica. Alessandro ne è convinto: “L’imprenditore non ha in testa solo i soldi. Questo è un mito da sfatare.”
Si comprende così l’immagine del “quarto figlio” con la quale Alessandro descrive la sua relazione con l’impresa: “E’ a prescindere da quanto guadagno. E’ una cosa di cui mi occupo e mi piace l’idea che attorno ad essa si facciano progetti, che le persone stiano crescendo. Ogni tanto organizziamo una cena con tutti i collaboratori e vedo quante persone ruotano e fanno girare la loro vita attorno a questa espe