Domus de Luna

Vogliamo la luna

La Fondazione Domus de Luna Onlus nasce nel 2005 a Cagliari su iniziativa di Ugo Bressanello per prendersi cura di bambini, ragazzi e mamme in situazioni di grave difficoltà.

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Fondazione Domus de Luna

Associazione

Cagliari

www.domusdeluna.it

Domus de Luna | Vogliamo la luna

Domus de Luna come un ponte tra un prima difficile e un dopo diverso, creando luoghi che accolgano e diano possibilità a chi vive storie di estremo disagio.

Domus de Luna è una Fondazione che si è fatta portatrice di una profonda innovazione di sistema. Si è impegnata per garantire un futuro a tutti coloro che la vivono, buoni e cattivi, persone e territori; cercando di fare da ponte tra un passato difficile e un futuro diverso.

Da dove nasce l'idea

Manager affermato a livello internazionale, Ugo Bressanello, appoggiato dalla moglie Petra, decide, a un certo punto della sua esistenza, di dedicare un anno della sua vita alla creazione di una comunità famigliare di accoglienza per minori.

A tale decisione concorrono moventi di natura personale – il sogno coltivato da tempo di una famiglia accogliente e disponibile all’adozione - ma anche contingenze storiche, non ultima la decisione di Renato Soru, amico e collega in Tiscali, di dedicare un po’ di tempo alla cosa pubblica.

“Quello che facciamo qua è cercare proprio di unire la cura del quotidiano, quindi insomma, il dormire e mangiare, la salute, la scuola e lo sport, insieme alla cura psicologica. Credo che il mio lavoro di psicoterapia qui possa esserci e possa avere un effetto benefico sui bambini, qua trovano un porto sicuro, una stabilità nelle relazioni, negli affetti e nelle cure.”

Emanuela Giglio, Psicologa di Domus de Luna

La Storia

“Ma cosa volete, la luna?”, è la domanda che Ugo si sente spesso rivolgere. Da qui l’idea del nome: Domus De Luna. Quasi una rivincita.

Da buon manager, il primo passo di Ugo è fare benchmark. Viaggia in tutta Italia e raccoglie le soluzioni più innovative ed efficaci nel campo del sostegno ai minori in grave stato di disagio. Rientrato in Sardegna, Bressanello sviluppa un progetto che, ai più, appare visionario. L’approccio con i diversi soggetti istituzionali ai quali racconta un’idea di accoglienza che scardina modelli ormai obsoleti sono scoraggianti.

Sono quelli gli anni in cui viene varata la legge nazionale che prevede la chiusura degli Istituti per minori (2006). In Sardegna non vi sono strutture pronte. L’impegno di Ugo si amplia e organizza.

Dopo la prima comunità – Casa delle Stelle – nata per accogliere e prendersi cura dei bambini più piccoli, ne seguiranno altre: Casa del Sole, dedicata alle mamme con bambini piccoli; Casa Cometa che ospita ragazze e ragazze che necessitano di trascorrere un periodo fuori dalla propria famiglia. Viene aperto il Giardino, un ambulatorio per la cura psicoterapeutica, per aiutare i bambini, i ragazzi e le mamme accolti ad avviare un percorso di recupero.

Quella di Ugo diventa una scelta di vita.

Il progetto non persegue traiettorie preconfezionate. Piuttosto, cresce sulla base dei bisogni che via via vengono intercettati da Bressanello e da un gruppo di lavoro che vede interagire operatori e volontari qualificati.

L’appoggio scientifico è garantito dall’amicizia con il Prof. Luigi Cancrini, noto psichiatra e psicoterapeuta, fondatore del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale e Direttore Scientifico del Centro di Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia.

Per garantire un futuro di autonomia ai ragazzi che sono passati da Domus de Luna, viene aperta La Locanda dei Buoni e dei Cattivi, un albergo ristorante pluripremiato. Per il Gambero Rosso La Locanda è tra i migliori 16 ristoranti d’Italia; la prestigiosa Guida Michelin ha voluto inserirla nella sua rinomata lista e il Guest Review Avard di Booking.com, l’ha premiata con un 9 di valutazione.

Qui lavorano i giovani e le mamme accolte nelle comunità che qui, mettendosi in gioco, apprendono un mestiere orientato dalla ricerca dell’eccellenza, del miglioramento continuo, nella professione, come nella vita. Li affiancano alcuni giovani con disabilità. Le mamme che lavorano nella locanda sono accolte negli Appartamenti dei Buoni e dei Cattivi. Situati nel cuore di Cagliari, questi spazi consentono di sperimentare il tempo dell’autonomia.

Tra le ultime sfide raccolte dalla Fondazione Domus De Luna c’è l’EXME’, un ex-mercato abbandonato per decenni all’incuria situato nel quartiere-periferia di Santa Teresa a Pirri. Oggi l’EXME’ – recuperato e animato da mille attività – è diventato un punto di riferimento colorato nella vita di un quartiere complicato. All’EXME’ si gioca, si fa musica, teatro, si balla e si canta, si praticano attività sportive, si svolgono i compiti e si impara la tecnologia. L’EXME’ è anche un polo culturale che propone spettacoli teatrali e musicali ma anche seminari sui temi dell’infanzia e della genitorialità. Inedito esperimento dal basso di riqualificazione di un quartiere, mentre si sollecitano le istituzioni a ritornare ad essere presenti e garantire i servizi primari al cittadino, l’Ex Mercato è anche incubatore di micro-solidarietà e di nuove appartenenze e legami.

Gli aspetti generativi

La mission della Fondazione è rispondere con amore, professionalità e intelligenza a situazioni complesse di incuria, maltrattamento, abuso e abbandono. Domus De Luna si fa capofila di una rete di collaborazione con altre comunità e istituzioni locali, promuovendo un’innovazione di sistema.

La sostenibilità di Domus De Luna è frutto di un lavoro incessante di promozione e progettualità. Oltre ai contributi dei servizi sociali per l’accoglienza ai minori offerta nelle diverse case, un grande aiuto Ugo lo riceve dai tanti amici imprenditori e manager. Cruciali sono i finanziamenti ai progetti di prevenzione al disagio e di coesione sociale promossi sul territorio da parte di Fondazioni di erogazione. La logica di azione che orienta le scelte di Domus De Luna è lontana dall’idea di controllo, di pianificazione e di presidio di quanto accade.

“E’ la vita” – racconta Ugo Bressanello – La vita è difficilmente misurabile in budget ristretti. Lo dico con rispetto, io che sono appassionato dei numeri. Ma proprio per questo posso dire in libertà che non si può stare troppo attaccati alla virgola. E’ la filosofia che abbiamo sviluppato anche alla Locanda e all’EXME’. Quello che conta è la capacità di accorgersi dell’altro e capire come andargli incontro per dargli risposta…’.

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