Fra le caratteristiche che distinguono le BCC dalle banche ordinarie (forma societaria, mutualità, localismo, ecc.) ve n’è una del tutto peculiare: il patrimonio delle BCC è un valore intergenerazionale. Esso infatti è costituito dal capitale sociale (le quote versate dai soci) e dalle riserve accumulate negli anni con gli utili realizzati e non distribuiti. È perciò frutto del lavoro delle generazioni passate, finalizzato al progresso e allo sviluppo delle generazioni future. Un valore che genera nuovo valore, a beneficio della comunità.

Profilo Azienda

La ”Cassa Rurale di prestiti e risparmio di Cantù” nasce il 2 giugno 1907 grazie a diciannove Soci fondatori con 19 lire di capitale sociale. Lo Statuto firmato quel giorno impegna la società a perseguire “il miglioramento morale ed economico dei suoi Soci mediante operazioni di credito”.
Superate, non senza difficoltà, le due Guerre, sul finire degli anni ’50 avviene la svolta decisiva: viene assunto il primo impiegato e spostata la sede.
Nel 1963, con il nuovo presidente Giovanni Zampese, la grande espansione già in atto diventa un’esplosione: la Cassa Rurale sembra vivere una seconda giovinezza.
Nel 1965 si apre la filiale di Vighizzolo e, nel 1970, la prima filiale fuori Cantù, quella di Carimate.
Nel 1976 è pronta la nuova sede di Corso Unità d’Italia. Da questo momento ha inizio l’espansione della Cassa Rurale non solo in tutto il territorio del canturino, ma anche del comasco.
Il 2007, anno del Centenario di Fondazione, battezzato con lo slogan Insieme continuiamo a dare valore al futuro, è l’occasione per celebrare e raccontare la storia della Banca con una pubblicazione importante, dedicata a tutti coloro che questa storia hanno vissuto, condiviso, costruito. Nasce così il libro “Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù. Una banca, la sua storia”, che ripercorre le tappe di un lungo cammino, sempre animato dai principi di mutualità e cooperazione.
Lo spirito che anima il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale, che nel frattempo ha aggiunto l’acronimo BCC - Banca di Credito Cooperativo, è ancora e sempre quello di rendersi utile alla comunità, di coglierne i problemi per contribuire a risolverli.
Diceva spesso il presidente Zampese: “Concordia parvae res crescunt”, nella concordia anche le piccole cose crescono.
È il titolo della rivista trimestrale nata alla fine del 2009, ideale anello di congiunzione tra il passato e il futuro, tra la Banca, i Soci e le Comunità locali. La frase racchiude anche il segreto che fa della BCC di Cantù una banca “differente per scelta”: per il modo di “stare insieme” nella cooperazione, nella solidarietà, nella costruzione del bene comune.