Nella fine è l’inizio. In che mondo vivremo
Chiara Giaccardi e Mauro Magatti
La nostra società non è una macchina da riparare, ma un organismo che ha bisogno di rigenerarsi. Per lasciare alle spalle la pandemia occorre costruire un ponte che ci permetta di arrivare su un'altra riva. Ora, forse, abbiamo la ragionevole speranza che sia possibile realizzarlo.
La crisi pandemica è una lente per leggere il nostro tempo, un telescopio per guardare più lontano. Non solo una sventura che interrompe una corsa da rimettere il prima possibile sui binari, ma una frattura che è anche una rivelazione, di limiti e insieme di possibilità. L'occasione per un avvenire inedito anziché per un divenire inerziale. La sfida è ora trasformare le tensioni che definivano il mondo pre-Covid in leve di cambiamento, a partire da cinque nodi cruciali che aprono altrettante vie verso equilibri più equi. Per rendere il nostro vivere insieme migliore di prima, e perché la fine di un mondo diventi un nuovo principio.
Nella fine è l'inizio. In che mondo vivremo
Il Mulino
2020