Quando usciremo dal tunnel della pandemia abiteremo un mondo diverso, segnato oltre che dalle sofferenze umane da una grave crisi economica e sociale. Sarà una fase storica in cui si confronteranno potenti forze: da un lato le forze restauratrici che opereranno per ritornare al mondo pre-Covid, probabilmente approfittando della debolezza politica e sociale per radicalizzare ulteriormente i tratti del regime economico-politico e culturale che ha dominato gli ultimi anni; dall’altro lato le forze evolutive che percepiscono la necessità di una discontinuità e sono animate dal desiderio di costruire un mondo diverso e migliore. Questo desiderio di immaginare altrimenti il futuro era già intenso e diffuso in molte aree della società prima della pandemia, si esprimeva nella costruzione di idee e reti attive per promuovere sperimentazioni capaci di rappresentare testimonianze paradigmatiche di un modo diverso di concepire i rapporti economici e sociali.

La fase della ricostruzione ci chiamerà a schierarci per il passato o per il futuro, ad impegnarci e a rischiare. Ad agire.

Le organizzazioni lavorative saranno un teatro decisivo di questo confronto tra restaurazione regressiva e sperimentazione evolutiva.

Osserveremo organizzazioni capaci di interpretare il momento intensificando gli investimenti e le innovazioni nella direzione della generatività sociale e della sostenibilità nelle relazioni con tutti gli stakeholders ed altre che tenteranno una ripetizione degli schemi gestionali degli anni precedenti.

Un terreno di grande importanza sarà la coerenza tra l’identità culturale e strategica di chi sceglierà di essere testimone della sostenibilità e le logiche della governance delle persone: molte organizzazioni che sceglieranno la sostenibilità e la generatività sociale come loro strada verso il futuro saranno chiamate ad una innovazione paradigmatica radicale nella gestione delle persone.

Le parole-guida di questa rivoluzione paradigmatica nelle organizzazioni sostenibili e socialmente generative saranno:

  • Etica: la dimensione etica della vita organizzativa uscirà dalla marginalità scissa, astratta ed impotente in cui è stata tenuta dal trentennio neomanageriale per guadagnare una nuova centralità strategica, culturale, relazionale e manageriale. L’etica sarà il terreno decisivo dell’efficacia del management.
  • Pensiero: stimolare la elaborazione di pensiero e riflessività diffusi e di elevata qualità sui fenomeni della realtà esterna ed interna sarà una delle principali sfide del management delle organizzazioni generative.
  • Soggetto: le organizzazioni sostenibili saranno guidate dall’idea che gli attori organizzativi sono Soggetti, portatori di un centro riflessivo, desiderante ed etico, e non risorse o forza-lavoro, affronteranno le complessità che questo implica e sapranno coglierne gli immensi vantaggi, congedando finalmente i paradigmi gestionali ispirati al dogma neo-taylorista della separazione tra progettazione ed esecuzione.
  • Legame: dopo avere teorizzato e praticato la aterritorialità globalizzata e la filosofia del disimpegno relazionale e della sostituibilità universale delle persone e delle comunità le organizzazioni orientate al futuro dovranno imparare a costruire legami solidi improntati ai principi del riconoscimento e della reciprocità nel lungo periodo.
  • Tecnologia: il ruolo potenziale della tecnologia nella costruzione di organizzazioni sostenibili e generative è ancora in larghissima misura da scoprire, essendo stata finora esplorate le sue potenzialità soprattutto per il rafforzamento della gestione neomanageriale.
  • Saggezza: la saggezza sarà il nuovo paradigma di management che richiederà il pensionamento della centralità delle tecniche di influenzamento e manipolazione di sé e degli altri che hanno dominato nel trentennio tecno-neoliberista e conferirà centralità alla capacità di pensare, di mediare, di riconoscere e di costruire rapporti fiduciari di lungo periodo.

Queste linee di innovazione paradigmatica radicale richiederanno soggetti, organizzazioni e manager desiderosi e disponibili, nonché capaci, di dare vita a sperimentazioni originali, coraggiose e radicalmente innovative costruendo il futuro a partire da idee ben salde ma senza poter contare su un repertorio di schemi confortanti da riprodurre come è avvenuto fino a d oggi. Queste idee esisteranno nella società solo se ci saranno persone e organizzazioni disponibili a osare per realizzarle e testimoniarle con loro pratiche concrete.

Questi pionieri apriranno anche per gli altri sentieri in parte imbattuti e a loro il futuro della nostra società sarà debitore.

Nei prossimi post esploreremo concretamente questi sentieri di lavoro per la gestione delle persone nelle organizzazioni del futuro.