Tutti noi abbiamo sempre giustamente pensato che nella vita esistevano tre tempi: il tempo passato, il tempo presente ed il tempo futuro. Ecco in questi giorni, causa l’epidemia del “corona virus” abbiamo forzatamente imparato che esiste anche un tempo “sospeso”. Il tempo sospeso ci annebbia il tempo del passato, ci fa vivere con angoscia il tempo presente e non ci permette di avere lucidità sul tempo nel nostro futuro. Il tempo sospeso è il tempo della paura, dell’apprensione, dell’incapacità di riuscire a pensare progetti. Il tempo sospeso è il tempo del silenzio, è il tempo dove il silenzio è continuamente interrotto dalle sirene delle ambulanze. Il tempo sospeso è una situazione, a volte irreale, di ritrovarsi senza certezze, di vivere momenti di una vita senza sicurezze, senza appigli, come se vivessimo in una bolla d’aria gigantesca che ci crea ansia e paura. Nei momenti di silenzio assoluto, il suono delle sirene delle ambulanze, pur non essendoci, ritorna continuamente nella testa e risuona con ingombrante continuità. Il tempo sospeso ci ha sorpresi fragili ed insicuri, tutto l’opposto di prima dove ci sentivamo onnipotenti, capaci di fare e risolvere tutto.
Eppure il tempo sospeso non ha solo dei lati negativi, come tutti i problemi mostra anche delle opportunità. Facciamo un esempio. Questo virus che al momento non ha cure dirette, non ha vaccini, ha però identificato una cura, un luogo protetto: la nostra casa. Ecco se noi facciamo una riflessione il luogo dove curarsi e curare gli altri è la nostra casa, quindi la nostra famiglia, quindi riscoprire la capacità di stare in famiglia, riscoprire gli affetti veri. Ecco che allora in questo nuovo spirito i figli vanno a fere le spese per i genitori, i nonni fanno giocare i nipoti, ci ricordiamo degli amici e creiamo una rete di affetti vera. Ecco anche qui esattamente l’opposto di quanto facevamo prima, ovvero la casa, la famiglia era un luogo di passaggio. Vediamo anche un altro esempio. La Fondazione Comunità Bresciana, unitamente al Giornale di Brescia, ha lanciato una raccolta fondi per aiutare e sostenere il sistema sanitario bresciano, i suoi medici, i suoi infermieri e tutto il personale paramedico, che in questi momenti stanno dando una prova di grande professionalità, di grande umanità, di grande altruismo. Ecco in pochi giorni è stata raccolta e si continuano a raccogliere somme enormi, sbalorditive. Ecco allora nuovamente una grande dimostrazione della nostra capacità di essere solidali, di essere partecipi, di condividere situazioni difficili, di emozionarci di fronte a persone che rischiano la loro vita per tutti noi. Anche qui esattamente l’opposto di quanto succede normalmente nella vita quotidiana degli altri tempi, dove siamo molto spesso individualisti ed ognuno pensa ai propri problemi.
Quindi il tempo sospeso, depurato naturalmente dalla negatività del virus, risolto il problema della salute per tutti, è un’opportunità imperdibile per vivere la nostra casa, per vivere la nostra famiglia, per vivere la nostra Comunità. Vi prego, non lasciamo che ancora una volta questa sia una situazione temporanea, momentanea, dettata dalla contingenza, facciamola diventare un modello per la nostra vita. Tutti i giorni noi siamo casa, famiglia, comunità. A Napoli, quando passi nei bar puoi trovare un caffè “sospeso” che chi passa può bere gratuitamente. Ecco noi lasciamo per tutti questo tempo “sospeso”, perché chi passa possa trovare gratuitamente amore, affetto, solidarietà,condivisione, disponibilità, corresponsabilità: se noi vogliamo, se noi ci crediamo un mondo migliore è possibile. Costruiamolo insieme.