Pochi mesi fa, il Parlamento ha approvato una proposta di direttiva elaborata dalla Commissione con lo scopo di ridurre il consumo in UE dei prodotti di plastica usa e getta che rappresentano il 70% dei rifiuti che popolano i nostri oceani. Il dato è urgente non solo per ragioni ambientali ma anche di salute e di ordine economico. La plastica è fra i materiali con una lenta capacità di decomposizione. Il suo accumularsi nei mari favorisce il rilascio di sostanze nocive che vengono ingerite dalle specie marine, entrando così a far parte della catena alimentare, di cui l’umano fa parte.
Il mondo sta cambiando. Lo farà sempre. Sta cambiando anche per mano dell’uomo. In questa nuova era geologica, chiama Antropocene, l’essere umano e la sua attività sono le cause principali dei cambiamenti territoriali, strutturali e climatici.
Ogni giorno circa 8 milioni di tonnellate di plastica entrano nell’oceano, accumulandosi nelle aree in cui convergono le correnti.
Ma il problema è altrove: l’80% proviene da solo 10 fiumi.