Una “stanza” parrocchiale che si trasforma in palestra, sala lettura, laboratorio di cucina e di cucito; un “custode solidale” all’interno dei grandi condomini e caseggiati che si occupa di curare i rapporti con le persone sole; l’assistenza domiciliare leggera per accompagnare chi ha bisogno a fare la spesa o a passeggiare nel parco; il monitoraggio con strumenti di telesoccorso “salvavita”; l’organizzazione di gite e di feste di piazza nei mesi estivi.
Sono alcune delle iniziative promosse a favore degli anziani e delle famiglie dalle otto parrocchie romane che hanno aderito al progetto diocesano “Quartieri solidali” della Caritas di Roma finanziato con i fondi CEI 8xmille.
Attiva dal 2014, l’iniziativa ha lo scopo di promuovere un’idea pastorale in cui si valorizzi l’animazione di una comunità che va verso i suoi poveri attraverso un accompagnamento costante durante tutto il percorso progettuale. A rispondere sono state soprattutto le parrocchie nella periferia della Capitale: Casilino, Prenestino, Ponte Mammolo, Nuovo Salario, Magliana e Ostiense. In ognuna di esse, la Caritas diocesana ha formato un’equipe di volontari chiamati ad essere i coordinatori delle attività per coinvolgere gli altri gruppi parrocchiali e le comunità limitrofe.
L’idea che ha ispirato il progetto è quella di ricostruire i rapporti “naturali” e sostenere le persone nella propria abitazione mediante nuove forme di vicinanza che, in modo complementare alla famiglia, ne completino la missione.
Creare un punto di ascolto in parrocchia, al centro sociale o all’interno di una sala condominiale significa proporre un luogo che possa diventare contenitore di bisogni, richieste e proposte, consentendo così di recuperare il valore della relazione e di proporre un piccolo cambiamento che salva l’uomo dalla solitudine. Significa restituire dignità e riconoscere quel valore che fa di ogni persona l’identità e l’immagine di chi lo ha creato.
Allo stesso tempo, la mediazione dell’equipe di volontari favorisce nella comunità lo sviluppo di un’attenzione verso gli anziani, facendola protagonista nell’attivare percorsi in rete tre le diverse realtà presenti sui territori.
Un’iniziativa che propone di cambiare punto di osservazione, cioè considerare l’anziano non solo come destinatario di servizi e interventi, ma come soggetto portatore di esperienza, competenze, capacità pratiche e teoriche, quindi come risorsa per sé stesso e per la comunità.
«Per alleviare la solitudine delle persone anziane bisogna coinvolgerle di più nelle relazioni con i propri quartieri. E le parrocchie hanno proprio questo compito: stare accanto alle fasce più fragili attraverso l’assistenza e l’ascolto, quelle relazioni che nelle grandi città vengono spesso trascurate». Spiega così il progetto monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma. «Oggi è sempre più necessario favorire la partecipazione delle persone anziane alla vita sociale, e per farlo occorre considerare il quartiere non più come luogo di problemi e criticità, ma come un contesto utile in grado di recuperare e creare le risorse umane».
Link a filmati
Documentario FOGLIE CHIUSE https://youtu.be/8rXJfvRShBI
Spot 8xmille https://youtu.be/i1hQTK35TSw
La Roma che conosco 1 https://youtu.be/Kyz4_VuRqrE
La Roma che conosco 2 https://youtu.be/eMzHNYtTjkc
Testimoni di Quartiere https://youtu.be/y11WDYdi70s