Il progetto dei Punti Famiglia Acli documenta con chiara evidenza come la famiglia sia non solo il luogo primario dello sviluppo della persona e del suo benessere ma anche un soggetto capace di produrre benessere per la comunità tutta, specie quando si muove in un’ottica di condivisione e partecipazione.La partecipazione, specie se all’interno di un contesto associativo come quello delle Acli, è una forma privilegiata di espressione di quella generatività sociale che è tema emergente nelle riflessioni della psicologia sociale soprattutto per merito di Dan McAdams che ha ripreso con spunti innovativi il pensiero di Erikson.
Si possono infatti riscontrare due dimensioni della generatività, la prima include la genitorialità in senso stretto, intesa come cura ed educazione dei figli; la seconda fa riferimento più in generale all’impegno e al coinvolgimento della famiglia e dei suoi membri nella comunità di appartenenza.La famiglia però, e questo è un punto di vista particolarmente innovativo messo a tema fondamentalmente nel contesto italiano (come documentano ampiamenti gli studi condotti presso il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica) è una comunità di generazioni e la generatività è l’esito di un buon rapporto tra le generazioni.
E non a caso le relazioni intergenerazionali sono elemento cardine dei Punti Famiglia, in quanto spazi di incontro dove è possibile attivare una co-progettazione e co-gestione all’insegna di un legame che si rinforza mutuamente e aiuta sia i giovani che gli adulti a trovare il proprio spazio e a dare vita a progetti comuni.Nel nostro contesto attuale, che rinforza la distanza generazionale e la separatezza tra famiglie questa è voce e realtà controcorrente.I Punti Famiglia, presenti su tutto il territorio nazionale, rispondono all’esigenza di protagonismo attivo delle famiglie coinvolgendole responsabilmente in progetti sociali in cui tutti i membri della famiglia, a vario titolo, sono implicati. Essi diventano occasioni per intercettare domande, trasformazioni, processi e bisogni emergenti delle famiglie (recupero scolastico, sostegno alle famiglie con bambini e famiglie immigrate, collocazione lavorativa….).
L’obiettivo di coniugare aiuto concreto e promozione della partecipazione dal basso fornisce un valido esempio di promozione di capitale umano e sociale. Si rende così “generativo” l’incontro tra famiglia e comunità, tra bisogni individuali e sociali.Non stupisce allora la positività dell’esperienza dei Punti Famiglia che, da quando sono nati, hanno registrato un notevole incremento. Ad essere vincente è sicuramente la logica di prossimità e responsabilizzazione della famiglia che ha permesso una progettazione mirata ai bisogni specifici di un determinato territorio e di un determinato gruppo di famiglie, e la possibilità di dare, attraverso la partecipazione e il coinvolgimento diretto, il proprio contributo per migliorare le condizioni del contesto in cui si vive. Per far fronte ai disagi moderni infatti occorre ripartire dai legami familiari e comunitari, rinforzandoli ed operando attraverso interventi di rete progettati e gestiti con i protagonisti stessi degli interventi. Solo così è possibile infatti rilanciare quella generatività che assicura un cammino di crescita e soddisfazione.
Eugenia Scabini