Cooperativa Sociale Cauto  Vai alla Storia

Imprenditoria sociale smart

di Sandro Calvani

Condividi:

Uno degli effetti meno noti e più benefici della globalizzazione è quello di creare una rete invisibile ma reale fra tutti gli esseri umani sulla Terra.Si chiama anche la rete-farfalla: nata come una pura teoria scientifica, l’effetto ali di farfalle si è poi mostrata una teoria non solo scientificamente corretta ma anche sociologicamente illuminante.

Sia negli studi di fisica del caos di Edward Lorenz, che nelle successive applicazioni alla biologia, meteorologia, chimica ed economia, gli scienziati hanno dimostrato che un battito d’ali di una farfalla, oppure un atto umano apparentemente altrettanto insignificante ed impercettibile, può generare effetti macroscopici tanto da provocare un grosso impatto e un grande cambiamento su grandi masse di persone.

L’effetto generativo di un’azione umana viene “incubato”, amplificato ed accelerato ogni volta che contribuisce in qualche modo a rafforzare relazioni comunitarie di condivisione, capite e dunque gradite alla gente. La potenza di ogni piccolo atto è impressionante ed è facile dimostrare che il risultato finale ”sconvolgente” di una innovazione sociale è sempre dovuto a un “inizio” piccolo quanto il battito di ali di una farfalla. In pratica si realizza in situazioni sociali lo stesso effetto dirompente del detto di Archimede: “datemi una leva e solleverò il mondo”.

In realtà urbane o semi-urbane, che sono la gran parte degli spazi di vita dei paesi sviluppati, creare relazioni umanizzanti, dentro e attorno alla rete dei servizi pubblici e privati, è una condizione essenziale per ottenere un vero tessuto continuo di benessere, efficienza, giustizia e sicurezza, senza strappi e perfino senza punti deboli o “cuciture” tra tessuti troppo diversi. Sono numerosi i casi in cui tale tessuto connettivo umanizzante è capace di fare la differenza tra un modello di benessere privato separato da tanto disagio pubblico -benestanti contro incapienti- e un modello di benessere più integrato e pertanto più felice.

La biologia cellulare dimostra che la vita in ogni sua forma nasce sempre da una integrazione tra patrimoni genetici diversi e che non basta porre elementi diversi o opposti vicinissimi uno all’altro: bisogna sempre compenetrarli fino al loro nucleo più intimo. Per essere sicura che tale “incontro” tra parti diverse che genera vita succeda abbastanza frequentemente, la natura ha reso piacevoli l’incontro e la relazione. Allo stesso modo sono più felici e piacevoli da viverci, le comunità che riescono ad attivare forme di collaborazione tra le fasce deboli, la custodia dell’ambiente, il contenimento degli sprechi, soprattutto se riescono a farlo in un modo semplice a tutti comprensibile e divertendosi un po’: condizioni queste che, se non sono proprio necessarie, si sono dimostrate almeno molto utili a creare un continuo di imprese sociali che realizzano servizi umanizzanti. Tra le esperienze in Italia che applicano buone pratiche di rete di servizi sono efficacemente innovative e generative le reti di cooperative che, come la rete Cauto, conciliano obiettivi e valori importanti come l’integrazione delle persone svantaggiate attraverso il lavoro e la dignità che esso offre e la tutela dell’ambiente, tramite un uso attento delle risorse non rinnovabili, il riciclaggio ed il riuso di materiali ed apparecchiature.

Tramite una rete intelligente di imprese sociali, le diverse esperienze di volontariato massimizzano il proprio impatto, minimizzano i costi e la frammentazione ed acquisiscono delle conoscenze utili anche nel campo educativo e nel supporto alle istituzioni locali. Come suggerisce il premio Nobel per la Pace Prof. Muhammad Yunus “ogni volta che incontro un problema sociale, creo un’impresa per risolverlo… l’ho fatto tutta la mia vita”. Ed è chiaro che una rete intelligente di imprese sociali è anche più sostenibile ed economica che qualunque altra forma di aiuto ai bisogni sociali.

Analisi Correlate

Coltivatori diretti di felicità

Cooperativa Sociale Cauto